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South Stream/Radicali: con ingresso tedeschi di bsf continua operazione russa di erosione politica energetica europea autonoma

IL GOVERNO NON HA NULLA DA DICHIARARE SU SOCIETA’ MISTA GAZPROM/ENI IN SVIZZERA? INTERPELLANZA RADICALE.

Marco Perduca (senatore radicale/PD, vice-presidente del Senato del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito) e Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani):

Apprendiamo dalla stampa (ma non, stranamente, dal sito dell’ENI) che la società tedesca BASF-Wintershall parteciperà al progetto del gasdotto South Stream – che intende trasportare gas russo in Europa attraverso il mar Nero e i Balcani – con una quota del 15%, che gli sarà ceduta dall’ENI; prossimamente si aggiungeranno i francesi di EDF, sempre con una quota presa da ENI; così i russi di Gazprom rafforzeranno la loro posizione dominante e potranno controllare, incontrastati, l’intera operazione. Tenendo presente che la stessa società tedesca, assieme a E.On./Ruhrgas e a Gaz de France-Suez , partecipa anche al progetto del gasdotto “Nord Stream” (anche qui controllato da Gazprom col 51%), gestito dall’ex cancelliere Gerhard Schroder, è evidente – naturalmente solo per chi è messo nelle condizioni di vedere – che continua implacabile l’erosione da parte dell’orso russo di una politica energetica autonoma dell’Unione Europea.
Sarebbe interessante per i cittadini italiani se il governo venisse in Parlamento a fornire la sua versione dei fatti; sarebbe anche interessante per i cittadini italiani conoscere il punto di vista dei ministri Romani e Tremonti sulla società mista “South Stream Ag”, costituita da Gazprom ed ENI nel cantone svizzero di Zug: le agevolazioni fiscali e i bilanci flessibili garantiti dal diritto elvetico sono compatibili con la politica di rigore finanziario sbandierata dal Ministro delle Finanze?
Per lasciare una labile traccia dei nostri interrogativi, presenteremo un’interpellanza parlamentare, in attesa che in futuro Wikileaks ponga, a babbo morto e sepolto, le stesse questioni poste prima da un isolato pezzo del “Corriere della Sera” e poi da quegli isolati rompi-palle (avvelenate) dei radicali.