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Carceri in Piemonte, i Radicali danno i numeri

il carcere di Quarto d'Asti

SOVRAFFOLLAMENTO SENZA PRECEDENTI COME NEL RESTO D’ITALIA. IL CONSIGLIO REGIONALE DESIGNI FINALMENTE GARANTE REGIONALE CARCERI

I Radicali diffondono i dati attuali sul sovraffollamento delle carceri piemontesi e fanno appello alla Regione per l’attivazione del Garante delle carceri del Piemonte.

Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (esponenti radicali piemontesi):

“I dati piemontesi sul sovraffollamento sono in linea con la cronica “emergenza carceri” esistente nel resto d’Italia. In tutte le strutture si registrano dati che è un eufemismo definire preoccupanti. Rispetto a 3.634 posti di capienza vi sono circa 1.600 detenuti in più: una situazione esplosiva, come dimostrano i suicidi e i tentati suicidi, gli oltre 100 atti di autolesionismo registrati nella prima metà del 2011 (dato certamente sottostimato), le aggressioni da parte dei detenuti nei confronti degli agenti e le proteste, collettive e personali, contro l’indecenza anti-costituzionale delle carceri italiane.

Se la situazione è grave in tutta la Regione, il dato più preoccupante è quello del carcere torinese “Lorusso e Cutugno” che, con le sue oltre 1.500 presenze a fronte di una capienza di 1092 posti, rappresenta un’emergenza nell’emergenza, insieme ai dati sopra la media di Alba, Alessandria San Michele, Asti, Biella, Ivrea, Saluzzo, Verbania e Vercelli.

Il dato complessivo di presenze è ancor più allarmante se lo si confronta con quello di esattamente due anni fa, derivato dalle ispezioni che i Radicali fecero a ferragosto in tutte le strutture italiane. Siamo passati dalle 4.847 presenze di allora alle 5.212 attuali.

Un aspetto troppe volte tenuto sotto traccia è la situazione drammatica che vivono tutti i giorni gli agenti di polizia penitenziaria, senza mezzi e con personale sottodimensionato rispetto alle esigenze. Non è un caso che il livello dei suicidi di chi svolge quel lavoro sia il più elevato tra tutte le professioni svolte in Italia.

Nella scorsa legislatura è stata approvata la proposta di legge per l’istituzione del garante regionale delle carceri proposta dai Radicali (legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009, approvata con 30 voti favorevoli e uno solo contrario). Ai sensi dell’art. 7 della legge, il Consiglio Regionale avrebbe dovuto designare il garante entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge. Non fu fatto e nel marzo 2010 ci furono le elezioni regionali. Ai sensi dell’art. 2 della legge, il nuovo Consiglio Regionale avrebbe dovuto designare il garante “a inizio legislatura”. Sono passati 16 mesi esatti e il garante non è stato ancora designato, nonostante siano giacenti da oltre un anno le candidature.

Di fronte a tutto questo, le visite ispettive di parlamentari e consiglieri regionali sono certo importanti e da incentivare (magari per andare a trovare, oltre il “Papa” di turno, anche i poveri cristi), ma non bastano. Serve una figura istituzionale a livello regionale che segua la situazione delle 13 carceri piemontesi e affianchi il lavoro degli operatori. Per questo chiediamo al Presidente del Consiglio Regionale Valerio Cattaneo un impegno chiaro e preciso: alla ripresa delle attività, la prima seduta deve essere dedicata alla designazione del garante regionale delle carceri. A meno che qualcuno abbia nostalgia delle rivolte degli anni ’70 del secolo scorso, con i detenuti sui tetti e le celle incendiate”.

Salvatore Grizzanti, tesoriere dell’Associazione radicale Aglietta, sottolinea il caso particolarmente drammatico del carcere di Quarto d’Asti:

“Asti, come Benevento e Macomer, da mesi è stato individuato come carcere di massima sicurezza per ospitare i detenuti accusati di terrorismo e di appartenere ad Al Quaeda. Nella struttura vi sono alcuni detenuti che sono attualmente sotto processo a Milano e occorrono evidentemente particolari misure di sicurezza che distolgono un numero considerevole dei già pochi agenti dalla gestione ordinaria della struttura. Una situazione inaccettabile che ha condotto ad una mobilitazione permanente degli agenti, tra i quali sono state peraltro numerose le adesioni all’appello di Pannella sull’amnistia. Il tutto accade in un carcere dove l’indice di sovraffollamento (81,6%) è il secondo per gravità in Piemonte.”

Torino, 1° agosto 2011

A seguire, i dati sulle carceri piemontesi forniti dagli agenti di polizia penitenziaria.

Dati di presenza relativi al luglio 2011

ISTITUTO Capienza regolamentare presenza di detenuti Indice % di sovraffollam.
Alba 127 196 54,3
Alessandria Don Soria 352 391 11,1
Alessandria San michele 263 413 57,0
Asti 207 376 81,6
Biella 216 315 45,8
Cuneo 340 341 0,3
Fossano 140 176 25,7
Ivrea 192 323 68,2
Novara 182 220 20,9
Saluzzo 262 433 65,3
Torino 1092 1554 42,3
Verbania 54 103 90,7
Vercelli 207 371 79.2
TOTALI 3634 5212 43,4

30 giugno 2011: suicidi, tentati suicidi, atti di autolesionismo, proteste e atti violenti


ISTITUTO Suicidi Tentati suicidi Atti autolesionismo Aggressioni a Polizia Penitenziaria Manifest. Collettive protesta Manifest. Individuali protesta
Alba 0 3 16 0 1 8
Alessandria Don Soria 0 3 24 3 1 20
Alessandria San Michele 0 1 6 2 4 22
Asti 0 2 14 0 5 16
Biella 0 1 10 0 1 12
Cuneo 0 2 11 2 2 24
Fossano 0 1 3 1 1 4
Ivrea 0 1 13 0 3 40
Novara 0 0 4 1 32 12
Saluzzo 0 0 2 0 2 26
Torino 3 5 2 3 8 66
Verbania 0 0 2 0 0 0
Vercelli 0 1 11 0 7 16
TOTALI 3 20 118 12 67 266