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Pensione o restituzione: sabato 15 a Torino raccolta firme sui “contributi silenti”

Domani, sabato 15 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 13.00, l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta terrà un tavolo di raccolta firme (portici di piazza Castello angolo Via Roma) per la calendarizzazione della proposta di legge radicale in merito alla restituzione dei contributi silenti dei lavoratori iscritti nelle gestioni previdenziali separate.

L’iniziativa, promossa da Radicali Italiani insieme ad Ancot (associazione nazionale consulenti tributari), Colap (coordinamento libere associazione professionali ) e Giornale delle partite Iva, è stata rilanciata lo scorso 6 ottobre con una mobilitazione nazionale che ha visto manifestazioni davanti alle sedi Inps di 30 città italiane.

Dichiarazione di Nathalie Pisano, segretaria Associazione radicale Aglietta:

Sono più di tre milioni e mezzo gli italiani iscritti oggi alla Gestione separata dell’Inps. Ogni anno versano otto miliardi di euro di contributi, ma, secondo le stime di radicali italiani, ricevono appena 300 milioni sotto forma di prestazioni previdenziali,

Il gap è dovuto in parte alla bassa età media dei lavoratori precari e dei liberi professionisti iscritti all’Inps – circa 40 anni – che non hanno ancora raggiunto la soglia della pensione. C’è però una parte di quegli otto miliardi di euro, difficilmente quantificabile, che in futuro resterà nelle casse dell’Inps senza tornare direttamente nelle tasche di chi l’ha versata. Sono i cosiddetti “contributi silenti”: i contributi versati dai lavoratori autonomi o parasubordinati che, difficilmente ricongiungibili, talvolta non totalizzabili , non sono sufficienti ai fini della maturazione di una pensione minima .

Di fatto “fondi perduti” usati dall’Inps per pagare le pensioni a chi ne ha maturato pieno diritto e che non vengono restituiti a chi li versa né sotto forma di prestazione previdenziale, né tantomeno rimborsati in un’unica soluzione.

La proposta radicale è semplice: permettere a tutti il trasferimento dei contributi nella cassa in cui se ne hanno di più, e calcolarli tutti ai fini della pensione senza perdere un solo euro. In alternativa, se la riforma non dovesse passare, prevedere che al raggiungimento dell’età della pensione obbligatoria i contributi silenti vengano restituiti interamente con una rivalutazione del capitale versato.

In un momento in cui si comincia finalmente a focalizzare l’attenzione sulla drammatica situazione dei lavoratori precari, l’iniziativa cerca di porre rimedio ad un’ulteriore palese ingiustizia nei loro confronti tentando di scongiurare gli effetti disastrosi della mancanza di proposte politiche concrete per un welfare capace di garantire loro un presente, ed un futuro, dignitoso.

Torino, 14 ottobre 2011

http://www.radicali.it/contributi-silenti