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Amnistia e garante detenuti, sintesi conferenza stampa

AMNISTIA SUBITO! DOMENICA SERA SIT-IN RADICALE DAVANTI PREFETTURA DI TORINO.

GARANTE REGIONALE: INTERVENGA IL DIFENSORE CIVICO; IN PREPARAZIONE DIFFIDA A COTA. SINTESI CONFERENZA STAMPA RADICALE.

In una conferenza stampa tenutasi nella sede dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta gli esponenti radicali piemontesi (Silvio Viale, Bruno Mellano, Igor Boni, Nicola Vono, Giulio Manfredi, Antonio Polito) hanno illustrato le prossime iniziative riguardanti:

  • i “quattro giorni di nonviolenza, sciopero della fame e di silenzio” promossi da Marco Pannella e dal Partito Radicale a favore di un’Amnistia per la Repubblica;
  • la nomina del garante regionale delle carceri da parte del Consiglio Regione del Piemonte, a oltre due anni e mezzo dalla legge regionale istitutiva (n. 28 del 2 dicembre 2009).

I radicali hanno indetto per domenica 22 luglio, dalle ore 21:00 alle ore 22:00, un sit-in silenzioso sotto la Prefettura di Torino (Piazza Castello, 205). Invitano a partecipare al sit-in tutti coloro che ritengono che un provvedimento di amnistia sia il primo, indispensabile, passo per la riforma complessiva della giustizia italiana; in particolare, l’invito è rivolto ai parenti dei detenuti e al personale dell’amministrazione penitenziaria. A proposito di carceri, da dati forniti dalle rispettive direzioni, risulta che nelle carceri di Saluzzo e Fossano rispettivamente l’85% e l’80% dei detenuti ha aderito alla mobilitazione dei radicali, attuando lo “sciopero del carrello”, rifiutando cioè i pasti preparati in carcere; si tratta di istituti con oltre il 50% di reclusi extracomunitari, pochi dei quali possono permettersi di comprarsi il cibo.

Oltre al dato penale, i radicali hanno sottolineato come la Banca Mondiale collochi la nostra giustizia civile agli ultimi posti nel mondo: su 183 Stati, occupiamo il 158° posto. Per ottenere una sentenza che punisca per l’inadempimento di un contratto, in Italia occorrono 1.210 giorni, 394 in Germania, 300 negli Stati Uniti. I costi legali in Italia rappresentano il 29,9% del valore della causa, contro il 14,4 della Germania e il 9,9 della Norvegia. In sintesi, per recuperare quanto le spetta, l’impresa italiana deve aspettare 40 mesi e intanto è costretta a chiedere prestiti, mentre le aziende straniere incassano nel giro di un anno.

Rispetto alla mancata nomina del garante carceri, i radicali hanno richiesto l’intervento del difensore civico regionale (vedi lettera allegata); inoltre, gli avvocati radicali stanno predisponendo un provvedimento di diffida del Presidente della Giunta regionale a provvedere alla nomina. I radicali lanciano un appello ai detenuti delle carceri piemontesi affinchè sottoscrivano la diffida, contattando l’Associazione Aglietta.