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Piemonte, Radicali: risanamento regionale improrogabile ma non basta far quadrare i conti con le forbici

Grizzanti e Vono: “La lotta intestina alla maggioranza fatta sulla pelle dei dipendenti è inaccettabile”

In seguito alle proposte di Progett’Azione i Radicali con il Segretario e il tesoriere dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta Salvatore Grizzanti e Nicola Vono, intervengono nel merito della questione dei conti regionali con la seguente dichiarazione:

Ad Angelo Burzi e a Progett’Azione va dato il merito di aver fornito finalmente una proposta organica dopo anni di parole vuote e di proclami da parte di una maggioranza regionale allo sbando. Purtroppo da mesi si assiste ad una lotta intestina alla maggioranza assolutamente inaccettabile, fatta sulla pelle dei dipendenti. Noi sono decenni che indichiamo nella gestione fuori controllo dei conti e nel peso eccessivo del settore pubblico uno dei problemi italiani, creato – insieme – dalla concertazione vergognosa della partitocrazia e della sindacatocrazia italiane. Chi se non la partitocrazia regionale ha creato una dinamica di assunzioni clientelari occupando ogni ambito della vita pubblica? Oggi, per evitare di buttare il bambino con l’acqua sporca, occorre però ragionare non solo con le forbici e con i tagli. Ripensare le strutture regionali, razionalizzare e organizzare meglio gli uffici anche pensando a trasferimenti di personale, accorpare società partecipate e ridurre i costi del sottopotere politico sono le strade da seguire, anche un aumento delle imposte regionali che sarebbe deleterio per l’economia piemontese e per le imprese già in pesante sofferenza. Come è da seguire una politica di investimenti sulla Green Economy, che sta sempre più diventando in Italia e in Piemonte un contenitore vuoto di cui tutti parlano senza sapere cos’è e soprattutto senza muovere alcun investimento. Nella crisi attuale è impensabile colpire i lavoratori di serie B come precari e dipendenti di partecipate con contratto privatistico per salvare gli altri. Il ragionamento va fatto a tutto campo, con l’obiettivo di non far perdere posti di lavoro, riducendo gradualmente il peso del personale e facendo fruttare al meglio le professionalità e le competenze che ci sono.