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Bevilacqua, Viale: una assurda vicenda italiana a riprova di un limbo cinico di indifferenza

Dichiarazione di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, sulla “assurda” vicenda di Alberto Bevilacqua che sarebbe bloccato in una clinica privata romana per “inerzia” sanitaria:

La vicenda di Bevilacqua ha due profili. Il primo è il non riconoscimento della compagna come interlocutrice, quando non si è riusciti ad indicarla come persona di riferimento al momento dei ricovero o in precedenza. Non so per quali ragioni Bevilacqua sia finito a Villa Mafalda, se fosse cosciente e quando avrebbe perso conoscenza, se abbia potuto o meno indicare la compagna come persona di riferimento, ma tutto ciò è la riprova del limbo di indifferenza e di cinica convenienza che circonda queste vicende. Da questo punto di vista evoca la vicenda di Adele Parrillo, la vedova di Stefano Rolla ucciso a Nassiriya, o quella di Lorenzo D’Auria, tenuto in vita con il respiratore per potere sposare in “articulo mortis” la compagna, madre dei suoi tre figli. Il secondo profilo riguarda le condizioni sanitarie di Alberto Bevilacqua e il consenso alle scelte terapeutiche. Per entrambi i profili questa assurda vicenda italiana conferma l’importanza e la necessità del testamento biologico, cioè di lasciare per iscritto le proprie volontà per quando non si sarà più in grado di esprimerle, indicando il fiduciario o la persona titolata a decidere. E’ un peccato che Alberto Bevilacqua non abbia potuto o avuto il tempo di farlo.