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Siria: che si tratti o no di armi chimiche siamo di fronte a crimini contro l’umanità e alla necessità di intervento Corte Penale Internazionale

Poiché la Siria non ha ratificato lo Statuto della Corte Penale Internazionale, per avviare il procedimento è necessario che sia il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a deferire Assad e chiunque si sia macchiato di crimini alla Corte per crimini contro l’umanità o per crimini di guerra. Ciò è possibile in virtù del fatto che al Consiglio di Sicurezza è riconosciuta dall’articolo 13 dello Statuto della Corte la facoltà di deferire al Procuratore una situazione in cui i crimini siano consumati anche al di fuori del territorio e non a danno dei cittadini di uno stato contraente, ma possano considerarsi “minacce alla pace” secondo i termini del Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite.

Dichiarazione di Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta)

Come sempre la pace duratura si conquista con la giustizia e non certo con le vendette dei vincitori di turno sui vinti. Il futuro democratico e di riconciliazione della Siria lo possiamo costruire insieme a chi oggi combatte per la libertà, anche fornendo strumenti di giustizia come il Tribunale Penale Internazionale contro i crimini di guerra. Non si tratta di colpire una parte o l’altra ma di provare a far luce su chi si è macchiato di crimini gravissimi contro i civili. Nella difficile interpretazione di cosa sta accadendo sul campo, tra depistaggi e notizie false, una cosa è fuori da ogni dubbio: sono stati commessi e si commettono giornalmente crimini contro l’umanità. Spero che al Consiglio di Sicurezza dell’ONU questa opzione sia finalmente presa in debita considerazione.

Sul sito www.associazioneaglietta.it si può aderire all’appello “Assad all’Aja”

Torino, 21 agosto 2013