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Piemonte, Radicali: candidatura Chiamparino seria e credibile; sì a primarie. Non lasciare la piazza a Grillo: prima di Natale manifestazione

Gli esponenti radicali Igor Boni, Giulio Manfredi e Silvio Viale:

Abbiamo attentamente letto l’appello con cui oltre 170 esponenti del PD chiedono a Sergio Chiamparino di scendere in campo, di rendersi disponibile alla candidatura a Presidente della Regione Piemonte. La candidatura Chiamparino è seria e credibile. E’ auspicabile che altri si facciano avanti ma la valutazione sul candidato migliore non puo’ non tenere conto del bagaglio di esperienza e dell’indubbia popolarità dell’ex sindaco di Torino.

Ma proprio perchè il Piemonte merita un candidato all’altezza dei problemi e in grado di far dimenticare gli anni bui di Cota, la partita delle candidature non puo’ essere giocata solo dalle conventicole del PD ma deve coinvolgere tutti i cittadini piemontesi, che dovranno potersi esprimere attraverso le elezioni primarie, come è stato già fatto a livello comunale e nazionale.

E, per le stesse ragioni, il dibattito su quando staccare la spina a Cota non puo’ rimanere ristretto nei corridoi di Palazzo Lascaris. Il PD e le altre forze di opposizione non possono lasciare la piazza a Grillo o agli apprendisti agitatori dell’ultim’ora; occorre organizzare una grande manifestazione sotto il Palazzo della Giunta regionale prima di Natale, per “Cota a casa, elezioni in primavera”, abbinate alle elezioni europee.

Torino, 29 novembre 2013

N. B. D’ora in poi tutti i comunicati radicali sulla Regione riporteranno in calce le seguenti parole pronunciate da Roberto Cota l’11 gennaio 2013 di fronte ai Pubblici Ministeri Gian Carlo Caselli, Andrea Beoni ed Enrica Gabetta:

“… Come Presidente della Regione non posso nascondervi nulla, tengo al vostro giudizio, né posso permanere in questa carica anche solo con l’ombra di un avviso di garanzia; soprattutto in un momento come questo quando la gente sta male, ha legittime aspettative dalla politica ed ha bisogno di punti di riferimento sicuri. Se un politico deve proporre la chiusura di ospedali non può, allo stesso tempo, vivere nel dubbio di apparire come uno che approfitta per sé della sua posizione politico-istituzionale …”.

Attendiamo che gli atti di Cota siano conseguenti alle sue impegnative parole.