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Laos/Diritti Umani/Expo2015. Where is Sombath? Blitz dei radicali torinesi

DIRITTI UMANI IN LAOS: BLITZ DELL’ASSOCIAZIONE RADICALE AGLIETTA ALL’EXPO2015 PER CHIEDERE AL GOVERNO LAOTIANO “WHERE IS SOMBATH?”

Di fronte al padiglione del Laos a EXPO 2015 di Milano Igor Boni, Coordinatore dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha esposto un cartello per chiedere al Governo laotiano che fine ha fatto Sombath Somphone, scomparso da quasi tre anni dopo essere stato rapito dalla polizia governativa.

Dichiarazione di Igor Boni e Silvja Manzi (del Comitato Diritti Umani della Regione Piemonte, arrestata in Laos per 15 giorni nel 2001 per aver manifestato a sostegno della democrazia):

Nella grande fiera dell’EXPO milioni di persone visitano i padiglioni di Paesi che non hanno alcun rispetto dei diritti umani e che attuano violenze sistematiche contro oppositori e attivisti della democrazia. Il Laos, paese a molti sconosciuto, vive di aiuti internazionali ma prosegue una repressione feroce contro chiunque osi chiedere democrazia, libertà di stampa, libertà di religione e riconciliazione. Se avessimo esposto questo cartello a Vientiane (WHERE IS SOMBATH?) saremmo stati immediatamente arrestati e, senza l’aiuto delle nostre Istituzioni, saremmo spariti nelle galere laotiane per lungo tempo se non per sempre.

Abbiamo deciso di attuare questa azione eludendo la sorveglianza interna all’EXPO proprio accanto al padiglione del Laos per ribadire che vogliamo sapere cosa è accaduto a Sombath e per chiederne l’immediata liberazione. La Comunità internazionale – l’Europa in primis – non può e non deve cedere di fronte a queste violenze e deve porre con forza al Laos questa richiesta: non è infatti ammissibile consegnare altro denaro nelle mani del regime senza che vengano rispettati i più elementari diritti umani e civili.

Sombath Somphone (esponente delle società civile laotiana, attivista, educatore e ambientalista) è stato rapito il 15 dicembre 2012 a Vientiane. Alcune immagini di telecamere a circuito chiuso lo mostrano mentre viene fermato dalla polizia e portato via. Il Governo del Laos – malgrado l’evidenza dei fatti – nega ogni responsabilità.
L’Alto rappresentante per la politica estera dell’UE, l’Alto Commissariato dell’ONU per i diritti umani, parlamentari dell’Asia e dell’Europa hanno esortato il governo del Laos a intraprendere ogni azione necessaria ad assicurarne l’incolumità e il rilascio.