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Diritti Umani/Salone del Libro. Radicali: Il No all’Arabia Saudita sia modo per voltare pagina

DIRITTI UMANI/SALONE DEL LIBRO. RADICALI: IL NO ALL’ARABIA SAUDITA SIA MODO PER VOLTARE PAGINA DEFINITIVAMENTE
In vista del CDA del 6 ottobre ci permettiamo una proposta alternativa: dal peggio del peggio (Arabia Saudita) al meglio del meglio (Albania)
Mobilitazione per #FreeNimr

 

Dichiarazione dei Coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta: Igor Boni, Silvja Manzi e Marco del Ciello:

Crediamo che il ‘no’ all’Arabia Saudita quale Ospite d’onore al Salone del Libro possa essere l’occasione per voltare pagina, si spera definitivamente, abbandonando una realpolitik storicamente perdente; sui diritti umani non si fanno sconti a nessuno, tanto meno a chi li calpesta sistematicamente, ogni minuto.
Se alcuni esponenti del Partito Democratico, a cominciare dal Presidente della Commissione Cultura del Comune di Torino Luca Cassiani, parevano non comprendere l’enormità di un invito a uno dei regimi più feroci del pianeta asserendo, nel fare di tutta l’erba un fascio, che sono tanti coloro i quali non rispettano i diritti umani, oggi finalmente pare evidente a tutti (o quasi) che non si tratta di chiudere il dialogo o il confronto ma di evitare un errore politico madornale. Perché non sfugge a nessuno che avere l’Arabia Saudita come ospite d’onore al Salone Internazionale del Libro 2016 sarebbe stato innanzitutto un atto di valenza politica. NO all’Arabia Saudita come ospite d’onore ma SI a scrittori e intellettuali dell’Arabia Saudita, ben vengano soprattutto se fanno parte dei tanti che non possono avere spazio in quel regime sanguinario, liberticida e feudale che, tra le altre atrocità, condanna a morte un minorenne che manifesta per la libertà.
In vista del CDA che dovrà decidere definitivamente sul caso Arabia Saudita ci permettiamo una proposta alternativa. Esiste, a meno di 100 km dall’Italia, uno Stato a prevalenza musulmano assolutamente laico. Uno Stato che dopo mezzo secolo di una delle dittature più feroci della storia recente ha alzato la testa conquistando, a una velocità senza pari, diritti, democrazia e libertà. Uno Stato con una storia di letteratura e poesia che si perde nella notte dei tempi e che ha nella sua anima la forza di chi ha visto da vicino cosa vuol dire la repressione e l’indifferenza del mondo. Uno Stato europeista guidato da uno dei leader più illuminati del momento, Edi Rama, e che, tra l’altro, ha conquistato una crescita economica che noi sogniamo. È l’Albania, un esempio virtuoso da valorizzare e far conoscere.
Senza nulla togliere alle altre proposte che emergeranno, nel contrapporre un paese musulmano laico a uno fondamentalista passeremmo dal peggio del peggio, al meglio del meglio. Un’occasione per mostrare che esiste una speranza, che la cultura è sinonimo di libertà e di democrazia, che la letteratura libera è sinonimo di pluralismo e rispetto, che i libri (da leggere o da scrivere) sono il modo migliore per lasciare traccia delle nostre diversità e condividerle, e che nessuno può violare il diritto alla vita e alla libertà d’espressione.
Infine, ora che la questione Arabia Saudita è all’ordine del giorno, la mobilitazione per tentare di salvare Ali al-Nimr deve crescere di intensità. Oltre ai numerosi appelli delle ONG, sarebbe opportuno che anche le nostre istituzioni facessero sentire la propria voce e si unissero a quelle, purtroppo poche, della comunità internazionale per chiedere la sospensione della sua condanna a morte.