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Fiera Libro/Radicali Torino: Ottima l’ “unione civile” Appendino/Chiamparino ma ora occorre muoversi in fretta.

Franceschini non puo’ fare re Salomone: la responsabilità della rottura è di Milano, che ha tirato la corda fino a spezzarla.

Igor Boni e Giulio Manfredi (Associazione radicale Adelaide Aglietta):

Possiamo comprendere la delusione del ministro Franceschini dopo che il tavolo Milano/Torino è saltato ma non è accettabile dividere a metà le responsabilità della rottura, come fa Franceschini novello re Salomone, E’ da mesi che l’Associazione Italiana Editori tira la corda: a febbraio decidono di uscire dalla Fondazione del Libro ma non dicono nulla fino a dopo le elezioni comunali di Torino; fissano unilateralmente la data della Fiera di Milano ad aprile 2017; mettono il veto alla partecipazione degli editori al Salone di Torino, che, sempre secondo loro, deve ridursi a un’esposizione di libri con annessi librai; rifiutano una governance unica delle due manifestazioni.

L’Aie ha tirato la corda fino a spezzarla; se Torino avesse accettato tutte le condizioni avrebbe perso sia la faccia che la partita.

Ora, però, occorre che la benemerita “unione civile” Appendino/Chiamparino acceleri i tempi e le procedure di riforma della Fondazione del Libro e di lancio del prossimo Salone del Libro d Torino.

Davide può competere con Golia solo se è veloce.