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Il Venezuela è ormai una dittatura conclamata

RADICALI: IN VENEZUELA LA DITTATURA E’ ORMAI CONCLAMATA
Boni e Briceno: “La Comunità internazionale condanni senza esitazione il processo liberticida e antidemocratico in atto”
 
In seguito agli ultimi sviluppo drammatici delle vicende venezuelane Igor Boni (Direzione nazionale Radicali Italiani) e Blanca Briceno (AiresVen – Grupo de Apoyo Internacional a la Resistencia en Venezuela) hanno lanciato il seguente appello:
 
In Venezuela la dittatura è conclamata; la violenza del potere continua a produrre morti e distruzione di qualsiasi elemento democratico. Denunciamo la flagrante e feroce violazione dei diritti umani, la totale inesistenza dello stato di diritto e l’usurpazione del potere da parte di un regime totalmente incostituzionale sin dalle sue origini; denunciamo l’ennesimo colpo di stato – questa volta riconosciuto da molti Paesi – perpetrato contro l’Assemblea Nazionale la quale è stata eletta con una larga maggioranza rappresentata dall’attuale opposizione nel dicembre del 2015. Il potere legislativo è stato fatto proprio dalla Corte Costituzionale, negando, ancora una volta, la possibilità di decidere un futuro diverso al popolo venezuelano. AiresVen da anni denuncia che il paese è diviso in tre parti, con ampi settori non rappresentati né dal Governo né dalle opposizioni ufficiali. Denuncia altresì il dilagare della corruzione, accompagnato di pari passo dalla morte e dalla povertà crescente, pane quotidiano (quello vero non si trova) nella vita di ogni venezuelano.
Chiediamo che la Comunità internazionale, finalmente almeno in parte consapevole del disastro umanitario e umano in atto, condanni senza esitazione il processo liberticida e antidemocratico in atto e si faccia promotrice di una uscita nonviolenta di carattere costituzionale dall’attuale violenza del Regime, con l’immediata convocazione di una Assemblea Nazionale Costituente. Oggi questa proposta può essere realizzata insieme al Segretario Generale dell’OSA e al suo Consiglio Permanente, nell’esigenza di percorrere la ricostruzione della Repubblica anziché proseguire in una deriva che lascerà sulla strada molte altre migliaia di morti.
Chiediamo alla comunità internazionale di prendere atto della realtà e rompere finalmente l’isolamento nel quale sono stati lasciati i venezuelani democratici, liberi e nonviolenti, che sono la maggioranza del Paese“.