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Grattacielo Regione: dov’è l’operazione trasparenza? Perché si cercano ora i residuati bellici?

Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta):

Sul lato penale, nulla da dire: la magistratura faccia quel che deve e vale per tutti gli indagati la presunzione di innocenza. Sul lato politico, sulla questione politica della trasparenza, tutto da dire e tutto da fare: come è possibile che il sito dedicato all’opera più impegnativa della Regione Piemonte sia bloccato al 2012 (è stato aggiornato solo il video introduttivo)? Eppure sia Sergio Chiamparino che Aldo Reschigna si erano impegnati, ormai quindici giorni fa, in Consiglio Regionale, a dare finalmente ai cittadini piemontesi tutte le informazioni utili su un grattacielo costruito con i loro soldi.

Non basta pubblicare sul Bollettino Ufficiale della Regione del 5 febbraio e del 5 marzo un’infornata di provvedimenti risalenti al novembre scorso. Occorre spiegare ai cittadini i provvedimenti. Per esempio quello (D.D. 7 novembre 2014, n. 154, vedi allegato) che autorizza la Società STRABAG di Bologna a subappaltare all’impresa CO.FI.BA. s.r.l. di Roma lo “scavo per il recupero degli ordigni bellici” e l’ “affidamento del servizio di bonifica da ordigni bellici” nella zona del grattacielo, per un totale complessivo di 50.000 euro.

Non era meglio cercare i residuati bellici nella zona del grattacielo prima di iniziare a costruirlo, e non a grattacielo terminato?

Per dirla in rima: al cittadino non far sapere …. che si cercano le bombe nel cantiere!

Torino, 10 marzo 2015

http://www.sedeunica.regione.piemonte.it/