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L’Unione Europea non è un incidente della storia, è la strada necessaria all’integrazione europea e il primo passo verso la creazione degli Stati Uniti d’Europa. Solo il federalismo europeo può darci un futuro di pace contro ogni sovranismo e contro la crisi delle democrazie. Ogni giorno ci opponiamo ai partiti sovranisti e populisti che non hanno più il coraggio di definirsi antieuropeisti, ma che guardano a un’Europa confederale, burocratica e protezionista, quanto di più lontano possibile da quello che era il sogno europeo.

Il Piemonte deve essere sempre più “Regione d’Europa”. Ogni progetto politico, ogni riforma, ogni intervento legislativo regionale devono essere volti a costruire la dimensione europea della nostra regione. Per questo da oltre un decennio ci battiamo per la seconda linea della metropolitana di Torino e per la TAV Torino-Lione, opere strategiche che servono a portare il Piemonte in Europa.

Il Piemonte è la regione più siccitosa d’Europa, ma è anche quella che consuma più acqua. In vent’anni si è fatto davvero poco, lo abbiamo sempre denunciato e continueremo a farlo con proposte come quelle contenute nel nostro Dossier Acque, prodotto da Igor Boni. Dall’irrigazione del mais a goccia alla conversione della coltivazione del riso fino all’utilizzo delle nuove tecniche genomiche, sono molte le soluzioni su cui bisogna puntare avendo il coraggio di cambiare la tradizione in funzione di una salvaguardia del nostro pianeta.

Torino è una delle città dove c’è una maggiore affluenza di studenti universitari, ma è anche una delle città in cui i giovani, dopo aver studiato, vanno altrove. Da oltre dieci anni Torino è sempre più vecchia e con l’amplificarsi del declino è necessario il coraggio di risposte forti e incisive che proiettino la città negli stessi standard delle città europee. Abbiamo proposto, durante la candidatura di Igor Boni alle primarie di centrosinistra nel 2021, l’istituzione del “Sindaco della notte”, una figura che regola la vita notturna della città, tra imprenditori e cittadini, come presente in molte altre città in Europa.

C’è ancora bisogno di dirlo, siamo antifascisti. Ciò che avviene ogni giorno nel mondo ci impone di ribadirlo. Siamo convinti che il fascismo di ieri non può tornare, ma attraverso sistemi e posizioni ancora oggi esiste e cerchiamo di combatterlo con la storia e l’azione. Abbiamo aperto, in totale solitudine, il “caso Pezzana”, dove un piccolo comune nel vercellese ha confermato la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini e in totale solitudine continuiamo a mantenere l’attenzione sull’assurdità della questione. Dal 2022 inoltre siamo associazione aderente alla FIAP (Federazione Italiana Associazioni Partigiane), che ha l’obiettivo di valorizzare il contributo che il socialismo liberale di Giustizia e Libertà, il Partito d’Azione, l’antifascismo liberal-radicale, gli anarchici, gli indipendenti hanno portato alla lotta di Liberazione.

Siamo stati i primi, più di vent’anni fa, a denunciare inascoltati chi fosse Vladimir Putin mentre tutti se ne sono accorti il 24 febbraio 2022. Siamo di fronte a una profonda crisi delle democrazie e il regimi autoritari dove i diritti umani non vengono rispettati continuano a trovare appoggio da più parti politiche e rischiano di mettere in pericolo lo Stato liberale. Sull’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, come sulle proteste in Iran, sulla Cina con Taiwan e Hong Kong, sul Tibet, Israele e Medio Oriente, Laos, Vietnam, Balcani, Corea del Nord diciamo che non c’è pace senza rispetto dei diritti umani. Non c’è pace senza giustizia.

Il garantismo è il principio che difende la giustizia dal populismo, il caso Tortora ce lo insegna amaramente. Siamo per una riforma della giustizia che veda la responsabilità civile dei magistrati, la separazione delle carriere, i limiti agli abusi della custodia cautelare, la riforma del CSM e l’abolizione del Decreto Severino.

Fin da subito, grazie all’instancabile lavoro di Giulio Manfredi, abbiamo denunciato le problematiche relative alla costruzione del Grattacielo della Regione, l’esempio peggiore di spreco dei soldi pubblici, e tutt’oggi siamo gli unici che mantengono ancora l’informazione sul tema. Allo stesso modo siamo gli unici che a più riprese hanno evidenziato la vicinanza di Maurizio Marrone, assessore regionale di FDI, con le rivendicazioni di Putin dei territori del Donbass e di Fabrizio Comba, portavoce regionale di Fratelli d’Italia, che dal 2016 è console onorario della Bielorussia.

Così ci piace definire il nostro capoluogo, perché da qui sono partite spesso le grandi mobilitazioni sociali e politiche che sono state e ancora sono avanguardia pura nel campo dei diritti civili. Definirsi liberali significa esserlo a 360°, sia per ciò che riguarda le libertà economiche che le libertà individuali. Sono proprio i diritti i primi che vengono messi in discussione con la crisi dello Stato liberale perché ogni diritto acquisito va sempre salvaguardato perché non è scolpito nella pietra.

Grazie al prezioso lavoro di Silvio Viale abbiamo ottenuto la legalizzazione in Italia della pillola abortiva RU486 e continuiamo a monitorare la piena applicazione della Legge 194/1978 nella nostra regione. Chiediamo da anni la fine del regime di day-hospital per l’aborto farmacologico e la somministrazione della pillola abortiva nei consultori e dai medici di base.

Torino è stata la prima città a dotarsi di un registro dei testamenti biologici nel 2010 attraverso una petizione popolare comunale da noi proposta e che ha visto la sottoscrizione di oltre 2.700 cittadini, depositata insieme a Mina Welby e Beppino Englaro nel 2009. Siamo stati in prima linea nella raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare “Eutanasia legale” nel 2013 che ha visto Torino con 6.000 firme prima città per numero di sottoscrizioni, per il Referendum Eutanasia Legale con oltre 20.000 firme e per la proposta di legge regionale di iniziativa popolare “Liberi subito”.

Torino è la città del FUORI!, il primo movimento di liberazione omosessuale italiano, e da allora non ha mai abbassato la guardia per la tutela e la piena realizzazione dei diritti delle persone LGBTQIA+. La Legge Cirinnà sulle unioni civili è stata una piccola grande conquista, ma il vero obiettivo che dobbiamo porci è il matrimonio egualitario. Le famiglie arcobaleno devono avere il diritto, insieme ai single, di adottare, di avere accesso attraverso canali legali alla gestazione per altri e di ottenere il riconoscimento dei figli per entrambi i genitori.

Promuoviamo ed effettuiamo da sempre le visite nelle carceri per la verifica di condizioni umani dignitose per le persone in regime di detenzione e per la verifica di un vero reinserimento nella società alla fine della pena. Siamo per l’abolizione del 41bis in quanto tortura di Stato e per l’abrogazione del carcere minorile.

La risposta al fenomeno delle droghe può essere solo una:  l’antiprobizionismo. Troppo spesso l’argomento viene affrontato con un regime di stigma e di allarmismo. Siamo per la piena legalizzazione della cannabis e per una chiara legislazione per ciò che riguarda le droghe. Una risposta antiproibizionista annienta gli affari delle mafie. Chiediamo l’introduzione di narcosale e di un progetto per la “riduzione del danno”

Il motto cavouriano “Libera Chiesa in libero Stato” pronunciato durante il suo primo discorso in Parlamento all’indomani dell’Unità d’Italia è tutt’oggi di necessaria attualità per le continue interferenze della Chiesa e della religione nella sfera politica e sociale. Dal meccanismo truffaldino dell’8X1000 all’irricevibile insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, fino all’irrispettosa presenza nei luoghi pubblici del crocifisso, su questo prosegue tutt’ora la battaglia di Silvio Viale per la rimozione del simbolo dalla Sala Rossa del Consiglio Comunale.

Dalla proposta di legge di iniziativa popolare “Ero straniero” all’iniziativa dei cittadini europei “Welcoming Europe” siamo sempre in prima linea sul tema dell’immigrazione, per creare canali legali di arrivo e di accoglienza e per sdoganare le fake news e la disinformazione su questo tema. Abbiamo a più riprese evidenziato le problematiche relative ai documenti per le persone immigrate e richiesto la chiusura del CPR di Torino.

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