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Così il grande schermo ricorda i cronisti di guerra morti sul campo

LA STAMPA – Ed. di Asti – 19 Ottobre 2010

Cinema.

Rievocata la figura di Antonio Russo ucciso in Cecenia

Prima di lasciare spazio a «I grandi classici», al giornalismo raccontato da Cukor, Welles o Risi, si è partiti da una storia vera, dalla voce di Antonio Russo che attraverso Radio Radicale ha raccontato l’Angola delle elezioni, il Kosovo dei profughi e il buco nero della Cecenia.
Si è aperta raccontando la storia del giornalista assassinato in Cecenia nell’ottobre del 2000, la rassegna cinematografica voluta da circolo «Vertigo» e Comune.
Il primo appuntamento ieri sera in Sala Pastrone: a Mimmo Candito, reporter di guerra per «La Stampa», il compito di introdurre il mestiere e la sua storia, «una finestra aperta sulla realtà, tanto più veritiera quanto il racconto è onesto e inserito in un contesto». Questo era anche il mestiere di Russo, alla ricerca del racconto, della testimonianza diretta: «Per questo – ha commentato Candito – mi spiacerebbe se la sua figura fosse appiattita nell’ambito di un partito politico, perché il problema dei colleghi morti durante i conflitti va al di là di un qualsiasi partito, per quanto nobili possano essere le sue intenzioni».
E’ la testimonianza diretta, così, a dare il via alla rassegna che terminerà il 20 dicembre: tra le inchieste di «Tutti gli uomini del presidente» e i ricordi in bianco e nero di «Good night and good luck», in collaborazione con il circolo «Adelaide Aglietta» la prima di ieri è stata affidata a «Cecenia» di Leonardo Giuliano. Uscito nel 2004 per tracciare il ricordo dell’inviato di Radio Radicale, ha cercato di rendere meno fumosi i margini della sua scomparsa, tra moventi politici e traffico di organi, filmati scomparsi e confidenze dimenticate. Un film per non dimenticare: «Siamo bombardati di notizie, perché oggi ciò che conta è comunicare, indipendentemente dalla qualità di ciò che si racconta – ha spiegato Candito – il giornalismo dovrebbe distinguere ciò che è vero da ciò che è verosimile, verificare, di aprire una finestra onesta sul mondo». Lunedì alle 18,30 un nuovo film: «Scandalo a Filadelfia» (1940) di George Cukor, ingressi 3,50 euro. \