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Delegazione radicale al carcere di Torino: 1638 detenuti, 803 agenti. Cronaca di ordinaria ingiustizia.

Il Consiglio regionale elegga il garante regionale delle carceri.

Una delegazione radicale – composta dal senatore Marco Perduca (membro della Commissione Giustizia di Palazzo Madama), da Bruno Mellano (Radicali Italiani) e da Domenico Massano (Associazione radicale Adelaide Aglietta) – ha visitato martedì 9 novembre la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino.

I detenuti presenti erano 1638, uno dei picchi più alti di sovraffollamento; di questi 135 erano donne. Ben 8 i bimbi al di sotto di tre anni “ospiti” del carcere.

Gli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio effettivo, a fronte di un organico previsto di 966 unità, erano 803, di cui 188 per il Nucleo traduzioni e solo 615 adibiti alla gestione dell’Istituto.

Accompagnata dalla vice Direttrice D’Acquino, dalla vice commissaria Coscarella e dall’Ispettore Incerto, la delegazione ha visitato l’Ufficio Matricola, il reparto femminile, il 3° piano del Padiglione B (tossicodipendenti e nuovi giunti), l’ambulatorio del SERT per la somministrazione delle terapie, le cucine dei detenuti, la direzione sanitaria ed una delle caserme degli agenti.

Particolarmente inquietante ed intollerabile la situazione igienico-sanitaria e di “abitabilità” nella sezione del 3° piano B: finestre senza vetri, pareti particolarmente fatiscenti, docce letteralmente indecenti.

Si è notato e sottolineato anche il numero davvero esiguo di trattamenti farmacologici con metadone e con buprenorfina: 25 trattamenti in tutto, solo a scalare, rispetto a 1350 detenuti che si dichiarano tossicodipendenti. La delegazione ha chiesto alla Direzione sanitaria ulteriori dati sulla situazione, di competenza diretta (dopo la riforma della medicina penitenziaria) del SERT dell’ASL TO2.

Perduca, Mellano e Massano, all’uscita del carcere, hanno dichiarato:

La situazione di negazione dei diritti umani e civili che abbiamo riscontrato all’interno del carcere di Torino è la stessa esistente in ciascun carcere italiano; partendo da tale consapevolezza, Marco Pannella sta conducendo dal 2 ottobre un’iniziativa nonviolenta volta al ristabilimento della legalità all’interno del “pianeta carcere”.

Partendo da tale consapevolezza, richiediamo al Consiglio Regionale del Piemonte di attuare, finalmente, la legge regionale n. 28 del 2 dicembre 2009, che ha istituito il Garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale; una legge che prende spunto da una proposta radicale risalente al 2005. L’art. 2 della legge dispone che il Garante è nominato, all’inizio della legislatura, con decreto del Presidente della Giunta Regionale, su designazione del Consiglio regionale.”.

Torino, 11 novembre 2010