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De Lucia e Pisano: importantissima la vittoria del “sì” a Mirafiori. Ora Marchionne rispetti gli impegni presi e si apra un processo riformatore

La vittoria dei “sì” nel referendum di Mirafiori – di un soffio anche tra gli operai – è importantissima, perché salva un investimento indispensabile e consente di guardare al futuro con qualche prospettiva e speranza in più. Le dichiarazioni appena rilasciate da Cremaschi della Fiom (“andremo avanti per rovesciare l’accordo-vergogna”) sono indicative della sensibilità democratica di una parte per fortuna minoritaria del mondo sindacale, per la quale i risultati vanno rispettati solo quando sono quelli auspicati, altrimenti non contano nulla.
Ora è necessario:

vigilare sul rispetto, da parte di Marchionne, degli impegni presi. Troppe volte nei decenni passati abbiamo assistito a solenni proclami e a precipitose ritirate, come testimonia la vicenda dello stabilimento Fiat di Termini Imerese;

avviare con urgenza un processo riformatore, a partire dalla discussione della proposta di legge Ichino-Bonino, bloccata da mesi in Senato. Si tratta di una proposta che prevede: il potere per la coalizione sindacale maggioritaria di stipulare accordi vincolanti per l’impresa e per tutti i dipendenti; il diritto alla rappresentanza per il sindacato minoritario, in proporzione ai consensi ricevuti (se questa norma fosse legge, oggi la Fiom non sarebbe esclusa dalla rappresentanza); eliminare il potere di veto del sindacato minoritario e le sue rendite di posizione (ovvero: non sottoscrivere gli accordi e beneficiare ugualmente dei risultati). Va riformata la contrattazione collettiva, in modo tale che il contratto nazionale rappresenti la disciplina di default che interviene laddove non vi sia un contratto aziendale. Ferma restando la necessità di dare finalmente attuazione all’articolo 39 della Costituzione.

Lasciare tutto com’è significherebbe condannare l’Italia ad un futuro di certa povertà e di probabile miseria. Per tacer del presente.

Dichiarazione di Michele De Lucia, tesoriere di Radicali italiani, e di Nathalie Pisano, componente del Comitato nazionale di Radicali italiani e segretaria dell’associazione Adelaide Aglietta