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Giorno della memoria/Radicali chiedono a sindaco Cuneo di dedicare una lapide a Marek Edelman, uno dei capi della rivolta del ghetto di Varsavia

Oggi gli esponenti radicali cuneesi Bruno Mellano (Direzione Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (presidente Associazione Radicale Adelaide Aglietta) hanno inoltrato una lettera aperta (allegata) al sindaco di Cuneo, Alberto Valmaggia, per chiedere che la città di Cuneo, Medaglia d’Oro al Valor Militare per la lotta di Resistenza, dedichi una lapide a Marek Edelman (1919-2009), ebreo polacco, militante del Bund (partito socialista dei lavoratori ebraici), vicecomandante della rivolta del Ghetto di Varsavia (dal 19 aprile al 16 maggio 1943), la prima insurrezione armata nell’Europa occupata dai nazisti.

Mellano e Manfredi hanno dichiarato:

Ricordare Marek Edelman è, innanzitutto, doveroso per ravvivare la memoria della sua straordinaria esistenza, memoria racchiusa anche negli splendidi libri di testimonianza che ci ha lasciato in eredità. Ma ricordare Edelman è utile anche a noi, oggi, in Italia, in Europa. E’ utile per sfatare il pericoloso luogo comune per cui gli ebrei europei si fecero sterminare senza opporre resistenza, quasi vittime sacrificali (anche per questo occorre rifuggire dal termine “Olocausto” e parlare e scrivere sempre di “Shoah”). Invece, in condizioni terribili, gli ebrei del ghetto di Varsavia seppero trovare il coraggio di rivoltarsi contro l’esercito più potente, quello nazista, nell’aprile 1943, pur sapendo di non poter contare su alcun aiuto esterno; l’insurrezione dell’intera città di Varsavia avvenne solamente nell’agosto 1944, con l’Armata Rossa alle porte della città.

Ma ricordare Edelman è utile anche per rammentare a tutti e a ciascuno che la lotta di Resistenza fu un fenomeno europeo, esteso dalla Francia alla Polonia, dall’Italia occupata dai nazifascisti alla stessa Germania nazista. Ricordarlo oggi, in un’Europa che sembra sempre di più regredire a un concetto esclusivamente geografico, divisa politicamente, impotente di fronte a quanto avviene, per esempio, sulla riva africana del Mediterraneo, può, forse, servire a ritrovare le ragioni e gli ideali dei padri fondatori dell’Unione Europea.

Cuneo, 26 gennaio 2011