Asti, lettera a La Stampa su Crocifisso
di
Igor Boni
·
20 Marzo 2011

Salvatore Grizzanti
Egr. Direttore,
Ho letto con stupore la lettera pubblicata su La Stampa di domenica inviata dal signor Enrico Cavallero di Costigliole: una verifica sull’esposizione di un Crocifisso nelle aule scolastiche del paese è qualcosa che puzza di stato di polizia dato che, per fortuna, nessuna legge ne impone la presenza; così come sa poco di stato laico e democratico la presenza di un simbolo religioso all’interno di edifici istituzionali ad Asti, a Costigliole come a Teheran.
Non a caso la Corte europea dei diritti dell’uomo ha dovuto declassificare la Croce a simbolo culturale e chi ci perde sono soprattutto i veri credenti a causa di coloro che per compiacere le gerarchie vaticane hanno portato avanti una battaglia trattando quel simbolo come un feticcio; esultare per una sentenza del genere non lo trovo cristiano ma blasfemo.
Per un radicale come me ci sono certo battaglie prioritarie rispetto alla rimozione del Crocifisso da scuole, tribunali ed uffici a partire dal tagliare i tentacoli alla piovra vaticana affamata di denaro pubblico ma sono convinto che Cavour e Garibaldi, tanto ricordati in questi giorni, non avrebbero preso bene questa sentenza.
Libera Chiesa in libero Stato.
Salvatore Grizzanti
Associazione radicale Adelaide Aglietta
Correlati
Tag: asticrocifissolaicità
Igor Boni
Nato a Torino nel 1968, sposato, due figli. Laureato in Agraria; lavora dal 1994 all’Ipla s.p.a. (Istituto per le Piante da Legno e l’Ambiente), una società pubblica che si occupa di tematiche ambientali, dove attualmente ricopro il ruolo di responsabile dell’Unità Operativa “Patologie Ambientali e Tutela del Suolo”.
Iscritto al Partito Radicale dal 1986, ha partecipato attivamente a tutte le campagne politiche radicali degli ultimi 25 anni, occupandosi in particolare di tematiche ambientali (protezione del suolo e del territorio, risparmio idrico e politiche energetiche), di diritti civili e temi di politica internazionale (diritti e democrazia nel mondo).
Negli anni è stato più volte candidato nelle liste radicali alle elezioni regionali e politiche. Segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta dal 2001 al 2005 e dal 2008 al 2009. Da anni promuove iniziative con altre associazioni e partiti dell’area della sinistra liberale torinese e piemontese. Nel 2006 è stato uno dei principali animatori della Rosa nel Pugno; nel 2008 è stato promotore a Torino della campagna sulla trasparenza delle istituzioni e sull’anagrafe pubblica degli eletti e dei nominati; nel 2010 ha promosso Idee per Torino, un think tank costituito da politici ed esponenti della cosiddetta società civile con l’obiettivo di portare i cittadini dentro il Palazzo; nel 2011 ha promosso la delibera popolare sulla trasparenza delle nomine e il “Patto d’azione per le riforme”, un coordinamento tra l’Associazione Aglietta, LibertàEguale, i Corsari e Alleanza dei Democratici per sostenere le riforme liberali in Italia.
Potrebbero interessarti anche...