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D’Avanzo fece conoscere agli italiani l’affaire Telekom Serbia

MORTE GIUSEPPE D’AVANZO/MANFREDI (RADICALI): EBBE IL MERITO DI FAR CONOSCERE AGLI ITALIANI L’AFFAIRE TELEKOM SERBIA E DI INDICARE A PROCURA TORINO E COMMISSIONE PARLAMENTARE

LA VIA DA SEGUIRE: ROGATORIE INTERNAZIONALI PER VERIFICARE LE SOCIETA’ OFF-SHORE DI MILOSEVIC A CIPRO.

Dichiarazione di Giulio Manfredi (vice-presidente Comitato nazionale Radicali Italiani, autore del libro “Telekom Serbia: Presidente Ciampi nulla da dichiarare? – Diario ragionato del caso dal 1994 al 2003”, Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, 2003):

Giustamente “La Repubblica” e altri giornali ricordano oggi uno dei grandi meriti giornalistici di Giuseppe D’Avanzo (con Carlo Bonini): quello di aver fatto conoscere a tutti gli italiani, con un’inchiesta aperta il 16 febbraio 2001, l’affaire Telekom Serbia, ovvero l’acquisto per 456 milioni di euro del 29% dell’azienda Telekom Serbia da parte di Telecom Italia, il 10 giugno 1997 (all’epoca Telecom Italia era ancora nelle mani del Ministro del Tesoro, Carlo Azeglio Ciampi); ovvero un affare solo per Slobodan Milosevic, che si servì dei soldi dei contribuenti italiani per rinsaldare il proprio traballante potere; quando nel dicembre 2002 Marco Tronchetti Provera rivenderà ai serbi la partecipazione, perderà 500 miliardi di lire.

Vorrei aggiungere che Giuseppe D’Avanzo (con Carlo Bonini) ha avuto anche il merito di indicare la pista giusta da seguire per scoprire dove finirono i soldi dei contribuenti italiani. Esattamente otto anni fa, in un pezzo su “La Repubblica” del 4 luglio 2003, D’Avanzo/Bonini scrivevano, criticando la commissione parlamentare d’inchiesta che non aveva occhi se non per Igor Marini: “La commissione ha preferito far lievitare nel sospetto le rivelazioni di personaggi oscuri senza acchiappare una sola risposta alle domande dell’affaire. Era davvero così arduo ottenere, in un anno, qualche brandello di verità, magari nuovendo con prontezza le rogatorie internazionali, avviate soltanto nelle ultime settimane di lavoro? Per dirne una, era possibile seguire il denaro finito nei conti dei mediatori o nelle casse delle società off-shore di Slobo e ricostruire così, almeno parzialmente, la mappa dei beneficiari dell’acquisizione?”.

E più avanti D’Avanzo/Bonini citano l’accurato “Rapporto Torkildsen”, dal nome dell’analista norvegese che lo redasse per conto del Tribunale Penale dell’Aja, che offre una precisa descrizione del meccanismo di finanziamento creato da Milosevic a Cipro. Il “Rapporto Torkildsen” fu consegnato dai radicali sia alla Procura della Repubblica di Torino sia alla Commissione parlamentare d’inchiesta su Telekom Serbia; il “Rapporto” è disponibile sui siti radicali. Nè la Procura nè la Commissione fecero indagini sul campo a Cipro.

Qualche giornalista prenderà il testimone lasciato da Giuseppe D’Avanzo e tenterà di continuare la sua opera di indagine, senza guardare in faccia nessuno?”.

Torino, 31 luglio 2011

Il “Rapporto Torkildsen”