Vai al contenuto

Lotta Continua, lettera di Viale a Ferraris su Rostagno e Pasolini

Preso atto che la conferenza dei Capigruppo ha rigettato la proposta di intitolare un ponte a Mauro Rostagno (necessaria la maggioranza qualificata di due terzi), sorpreso e rammaricato per le motivazioni espresse dal Capogruppo del PDL, Silvio Viale ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio Comunale con la quale chiede che sia tolto l’ostracismo verso Pier Paolo Pasolini.

Si riporta il testo della lettera.

Al Presidente del Consiglio Comunale
Ai Vicepresidenti del Consiglio Comunale
e p.c. ai Capigruppo del Consiglio Comunale e ai Consiglieri Comunali tutti

Oggetto: toponimi per Mauro Rostagno e Pier Paolo Pasolini

Le polemiche che sono seguite al voto con cui i capigruppo hanno rigettato la proposta di intitolare un ponte a Mauro Rostagno mi impongono alcune osservazioni.

La prima è che voglio far sapere che sono favorevole alla proposta di dedicare un toponimo a Mauro Rostagno per il significato che la sua figura ha assunto per la lotta alla mafia. Non so se il ponte di Via Livorno fosse il più indicato, ma ripropongo subito il suo nome nel caso non fosse più inserito nel Registro delle denominazioni.

La seconda e che ritengo particolarmente inopportune le motivazioni del capogruppo del PDL sul fatto che la figura di Mauro Rostagno sia “controversa negli anni di appartenenza a Lotta Continua”, precisando che “nessuno ha chiarito i suoi trascorsi nei primi anni settanta” e concludendo in modo perentorio ”una figura controversa di parte”. Tali affermazioni sono indice di una cultura del sospetto a senso unico, poiché non mi risulta che la semplice appartenenza a Lotta Continua, per un periodo più o meno lungo, comporti qualche imputazione o responsabilità di sorta che travalichino quelle individuali. Il fatto che per il capogruppo del PDL non vi siano notizie sui trascorsi di Rostagno nei primi anni 70, in realtà ce ne sono molte, e che sia una colpa essere stato una figura di parte nello scontro destra-sinistra di quegli anni, indica solo quanto lui sia ancora visceralmente legato all’odio e alle contrapposizioni dei primi anni ’70, che, peraltro, a differenza di me, non ha neppure vissuto. Ricordando come tutto ciò non intacchi i meriti di Rostagno e il significato del suo assassinio, a meno che lo si ritenga meno condannabile per il passato remoto in Lotta Continua, mi piacerebbe sapere se per il capogruppo del PDL anch’io debba essere censurato per essere stato una “figura controversa di parte” e possa mai aspirare ad avere un toponimo un giorno.

La terza questione è se questa Conferenza dei capigruppo sia sufficientemente matura per superare i veti nei confronti di Pier Paolo Pasolini, che dagli anni ’90 sono posti dalla sinistra comunista e dalla destra illiberale.
Credo che il suo nome sia già presente nel Registro delle denominazioni – in caso contrario lo propongo con la presente – e credo che dopo i riconoscimenti e i tributi che, a corrente alternata, da ogni parte si sprecano verso questo o quel aspetto del pensiero di Pasolini, sarebbe una dimostrazione di inciviltà se dovesse persistere un ostracismo verso l’attribuzione di un toponimo stradale. A meno che non vi siano aspetti giovanili controversi per il capogruppo del PDL, essendo indiscutibile che Pier Paolo Pasolini sia stata una “figura controversa di parte degli anni ‘70” e che “ nessuno abbia chiarito i suoi trascorsi nei primi anni ‘70”, essendo stato addirittura Direttore Responsabile di Lotta Continua e persino processato con Marco Pannella per articoli pubblicati proprio sul giornale di Mauro Rostagno.