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Cannabis, Asti: due arresti in poche ore mentre la parlamentare coltiva indisturbata.

Dichiarazione di Salvatore Grizzanti, segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta.

Ieri il minorenne arrestato per detenzione di pochi grammi di hashish ad Asti, oggi i tre nicesi arrestati per poche piante di cannabis: è una legge sulle droghe criminogena quella che porta guai giudiziari alle persone per una imposizione etica dello Stato, che si spinge fino a sequestrare ciò che la natura crea e ad intasare i tribunali. Storie di sventure personali, spesso trasformate in tragedie di cui lo Stato è responsabile (vedere alle voci Stefano Cucchi, Aldo Bianzino e gli altri) e storia di una sventura nazionale, ovvero quella di uno Stato che non garantisce una giustizia degna di questo nome il cui dramma delle carceri ne è solamente l’appendice finale e più eloquente.
Ma lo stesso Stato che prende gli “sfigati” fa poi finta di niente di fronte all’azione della deputata radicale Rita Bernardini che il 18 giugno, durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, ha piantato alcuni semi di marijuana in tre vasetti, cosciente del fatto, lo ha detto lei stessa, che il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti inizia con la posa dei semi e le sanzioni massime vanno da 6 a 20 anni di reclusione, con multe da 26mila a 260mila euro.
Da quel giorno la deputata ha spostato i vasi incriminati sul terrazzo di casa sua documentando giorno dopo giorno su Facebook lo stato di crescita delle piante. Perché lei non viene arrestata?