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Sanità Piemonte, Radicali: impossibile riformare sistema se non cambia totalmente classe dirigente aziende sanitarie.

Anche per questo deputati radicali astenuti su decreto Balduzzi. Candidati alle primarie del centrosinistra nulla da dichiarare?

Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani) e Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta):

Come è possibile riformare il sistema regionale della sanità affidandosi a direttori generali che gestiscono le aziende piemontesi da vent’anni e che, attraverso i meccanismi di nomina che loro competono (direttori sanitari, amministrativi, primari), hanno creato in ogni azienda una casta inamovibile?

E’ per questo che i radicali, e solo loro, hanno chiesto di riformare i criteri di nomina dei direttori generali, affidandoli non più alla giunta regionale, al potere partitocratico, ma a società esterne, in grado di fornire graduatorie basate effettivamente sul merito e sulla competenza.

A livello regionale, la proposta radicale (ripresa dal consigliere PD Mauro Laus, neo-iscritto all’Associazione radicale Adelaide Aglietta) è stato bocciata in Consiglio Regionale dalla maggioranza di centro-destra, con l’avallo del Presidente Cota e dell’Assessore Monferino.

A livello nazionale, la proposta radicale (PDL 278 “Farina Coscioni e altri”) è ancora nei cassetti del Parlamento; il ministro Balduzzi, nel suo recente provvedimento, non ha avuto il coraggio di togliere alle venti partitocrazie regionali il potere di nomina dei direttori generali; anche per questo i deputati radicali si sono astenuti in sede di votazione del decreto-legge “Balduzzi”.

Sarebbe interessante se i candidati alle primarie del centrosinistra esprimessero la loro opinione su una questione cruciale per milioni di cittadini italiani, per la loro salute ma anche per le loro finanze.