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Piemonte, Viale: TAR come Ponzio Pilato, Cota si dimette e si vada al voto.

L’ennesimo rinvio da parte del TAR della vicenda sulle firme false della lista di Michele Giovine richiama la più classica metafora di Ponzio Pilato. Il presidente Cota dovrebbe esserne consapevole e consentire che il Piemonte possa andare al voto insieme a Lazio, Molise e Lombardia. Soprattutto se a Giovine somma l’effetto Renzo Rabellino, anche lui condannato per firme false.

Michele Giovine

Questo il commento del presidente di Radicali Silvio Viale, consigliere comunale a Torino, alla notizia del nuovo rinvio del TAR.

Silvio Viale,che è stato quelerato per diffamazione da Michele Giovine, ha poi proseguito:

Proprio perchè querelato da Michele Giovine ci tengo a ribadire, ancora una volta, come la questione delle firme false abbia snaturato il risultato elettorale, noncurante della querela di Michele Giovine. Oltre a me, la querela ha raggunto anche Giulio Manfredi, Direzione nazionale di Radicali Italiani. La querela ha colpito addirittura l’avvocato Alberto Ventrini, che nel processo rappresentava Marco Pannella costituitosi parte civile per i radicali. Mi stupisce che il presidente Cota continui a fare finta di niente e continui a tirare a campare su un poltrona ottenuta con la presenza alle elezioni di liste che non avrebbero dovuto esserci.