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Caso Monferino, Viale chiede a presidente Cattaneo e Cota un intervento

“IN TEMPI DI TAGLI DOLOROSI IN SANITA’ E ASSISTENZA, CHI LI DECIDE DEVE ESSERE IN UNA POSIZIONE DI ASSOLUTA TRASPARENZA E AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO”.

Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale) ha inviato una lettera aperta a Valerio Cattaneo (presidente Consiglio Regionale) e a Roberto Cota (presidente Giunta Regionale), richiedendo un loro intervento di “moral suasion” nei confronti di Paolo Monferino (Assessore regionale alla Sanità e Assistenza e contemporaneamente membro dei CDA di Case New Holland, Ferrari S.p.A., Alleanza Toro S.p.A. e Indesit Company), affinchè renda noti finalmente, dopo un anno e mezzo di permanenza in Giunta, il suo patrimonio e i suoi redditi, come prescritto sia dalla L. R. 16/183 sia dalla recente L. R. 17/2012 (cosiddetta “Anagrafe eletti e nominati”). Monferino è l’unico Assessore a non aver rispettato la legge.

Viale ha dichiarato:

Sulla stampa leggo di nuovi dolorosi tagli alle cure domiciliari; chi decide questi tagli deve essere in una posizione di assoluta trasparenza e al di sopra di ogni sospetto. Nel rigoroso rispetto delle posizioni politiche, noi radicali abbiamo sempre cercato di offrire elementi di diritto positivo al Consiglio Regionale, a partire dalla proposta della legge sull’Anagrafe degli eletti e nominati. La mia lettera a Cattaneo e a Cota si inserisce in questa linea di collaborazione senza sconti; non sostituisce la nostra richiesta di rispetto della legge ma fa riferimento alle responsabilità politiche (nel migliore senso del termine) dei due presidenti, che, anche per rispetto nei confronti di tutti gli altri assessori e consiglieri regionali, non possono permettere all’Assessore Monferino di continuare nel suo atteggiamento ostruzionistico e menefreghista.

In definitiva, chiedo a Cattaneo e a Cota un intervento di “moral suasion” … sono certo che Monferino, viste le sue frequentazioni internazionali, sa di cosa si tratta.

N. B. Segue testo lettera inviata ieri di Viale a Cattaneo e a Cota (e, per conoscenza, anche al Difensore Civico regionale):

“… Per il secondo anno consecutivo, Paolo Monferino (Assessore regionale alla Sanità e Assistenza, nonchè membro dei Consigli di Amministrazione di Case New Holland, Ferrari S.p.A., Alleanza Toro S.p.A. e Indesit Company) non ha consegnato i dati della propria dichiarazione dei redditi, affinchè siano pubblicati in estratto su un numero speciale del Bollettino Ufficiale della Regione Piemonte, ai sensi della L. R. n. 16/1983.

Monferino è l’unico Assessore a non avere fornito i dati; ha spiegato alla stampa di non “aver alcuna intenzione di rendere pubblico il proprio reddito da lavoratore dipendente perchè sono un tecnico e non un politico eletto e non ho alcuna intenzione di essere eletto”.

Il 27 dicembre scorso è entrata in vigore la L. R. n. 17/2012 che, innanzitutto, all’art. 11, ha confermato gli adempimenti di cui alla succitata L. R. n. 16/983. Inoltre, ha previsto la pubblicazione online, per il Presidente e per i componenti della Giunta regionale, dei dati di reddito e di patrimonio, con particolare riferimento: ai redditi annualmente dichiarati, ai beni immobili e mobili registrati posseduti; alle partecipazioni in società quotate e non quotate, anche a carattere cooperative; alla consistenza degli investimenti in titoli obbligazionari, titoli di Stato, o in altre utilità finanziarie detenute anche tramite fondi di investimento, SICAV o intestazioni fiduciarie (combinato disposto artt. 3 e 4 della legge).

Il successivo art. 7 prevede sanzioni amministrative per gli inadempienti. Come radicali, come promotori a livello nazionale, a partire dal 2008, dell’iniziativa sull’Anagrafe degli eletti e dei nominati, diamo volentieri atto al legislatore regionale di aver previsto un sistema di sanzioni che mancava nella nostra proposta originaria.

Ciò detto, ritengo opportuno soffermare la Vostra attenzione sulla stridente disparità di trattamento prevista nell’articolo citato: se sono consigliere o assessore regionale, rischio una multa di 20 euro giornalieri, che costituirebbe magari un efficace deterrente per coloro che sono realmente “lavoratori dipendenti” ma che risulta del tutto inefficace (oserei dire ipocrita) rispetto ai titolari di alti redditi, quali, per esempio, il sedicente “lavoratore dipendente” Paolo Monferino; se, invece, sono titolare di una carica di nomina regionale, dopo formale diffida, sono fatto decadere dalla carica stessa.

Al di là di queste palesi discrepanze e degli adempimenti delle disposizioni di legge, Vi scrivo per sollecitare un Vostro intervento politico (nel senso migliore di tale termine) nei confronti dell’Assessore Monferino; la sua posizione ostruzionistica è chiaramente insostenibile e non puo’ essere subita passivamente né dal Presidente dell’Assemblea elettiva né dal Presidente della Regione, che ha nominato Paolo Monferino in Giunta. La trasparenza deve valere per tutti gli abitanti del Palazzo, nessuno escluso, qualsiasi sia la sua provenienza. In questo contesto, a meno di un mese dalle elezioni politiche, non è assolutamente possibile alimentare il sentimento di sospetto, di antipolitica, di qualunquismo che investe larghi settori dell’opinione pubblica. Proprio per dare una risposta positiva a tale richiesta di trasparenza, il Consiglio Regionale del Piemonte si è dotato della legge 17/2012; rispetto alla sua attuazione non vi possono essere situazioni di franchigia, non vi possono essere soggetti più uguali degli altri.

In attesa di un Vostro cortese cenno di riscontro, invio distinti saluti.

Silvio Viale

presidente di Radicali Italiani

consigliere comunale