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GLBT Film Festival, Viale: un gemellaggio con il Festival di San Pietroburgo contro le discriminazioni

Credo che il GLBT Film Festival “Da Sodoma a Hollywood” non possa ignorare quanto è accaduto a San Pietroburgo e quanto stia avvenendo in Russia, per cui mi sembra naturale pensare a un gemellaggio con il LGBT International Film Festival di San Pietroburgo, che mi auguro possa tenersi anche nel 2013.

Questa la proposta con cui Silvio Viale da il benvenuto il 28° festival torinese del cinema GLBT, ricordando come lunedì il Consiglio Comunale approverà una mozione che impegna la Città di Torino a fare presente la propria posizione contraria alla discriminazione per tutte le iniziative nell’ambito dell’accordo bilaterale di collaborazione nei quattro settori della cultura, dell’economia, del turismo e dell’innovazione e università.

Silvio Viale, che in Commissione Consiliare ha denunciato una similitudine tra l’atteggiamento della Regione Piemonte di non concedere alcun contributo al festival GLBT e le discriminazioni contro i gay del Governatorato di San Pietroburgo, ha puntualizzato:

Avevo subito presentato una mozione per sospendere ogni iniziativa con San Pietroburgo al fine di porre seriamente la questione e sono soddisfatto della soluzione che verrà approvata lunedì. La Città proseguirà le attività in corso, tra le quali la mostra sui tesori della collezione Basilewsky dell’Ermitage a Palazzo Madama dal 7 giugno al 13 ottobre 2013, ma farà sempre presente alle autorità di San Pietroburgo la contrarietà del Consiglio Comunale di Torino alle politiche di discriminazione contro la diversità dei comportamenti sessuali. Si tratta ora di proporre iniziative di sostegno e aiuto della ricchezza culturale della comunità GLBT di San Pietroburgo. Potrebbe essere una sorta di gemellaggio tra i due CLBT film festival e altro ancora per manifestare concretamente contro una legge liberticida. Del resto, tranne nel caso del Sud Africa, non ho mai visto boicottare, per esempio, l’Arabia Saudita per le discriminazioni contro le donne o la Cina per le politiche contro i tibetani, nonostante le ampie prese di posizioni internazionali contro le discriminazioni in questi paesi. Spesso erigere muri rischia di isolare ancora di più chi dall’interno si batte per i propri diritti. Per questi motivi, dopo avere acceso la miccia con la proposta di sospendere ogni iniziativa con San Pietroburgo, soddisfatto dell’attenzione e del confronto ottenuti, nella convinzione che la libera scelta sessuale sia un diritto della persona e un diritto umano da garantire dovunque e comunque, credo che si possa e si debba utilizzare il l’accordo sottoscritto tra il sindaco di Torino, Piero Fassino, e il governatore di San Pietroburgo, Georgy Poltavchenko, per contrastare la criminalizzazione delle persone GLBT e contagiare positivamente le autorità di San Pietroburgo, con un occhio rivolto al presidente Cota e alla sua Giunta. Mi auguro che questo indirizzo sia seguito dagli organizzatori del 28° Torino GLBT Film Festival – Da Sodoma a Hollywood.