Vai al contenuto

Ius soli: prima la legge e poi il referendum, come fu per aborto e divorzio

Non bisogna avere timore del referendum, ma prima la legge e poi il referendum come è stato per l’aborto e il divorzio.

Questa la replica di Silvio Viale, presidente di Radicali Italiani, alla richiesta di un referendum da parte di Beppe Grillo.

Silvio Viale, che è stato il promotore dell’iniziativa con cui il Comune di Torino ha modificato lo Statuto della Città per conferire la cittadinanza civica a tutti i figli di stranieri nati a Torino (25 favorevoli, 10 contrari e 2 astenuti, ha proseguito:

Un bambino che nasce e cresce in un Paese non può che essere un cittadino di quel Paese. Sono convinto che gli italiani siano molto più avanti dei politicanti dell’antipolitica che soffiano su ogni mal di pancia. Si faccia quindi la legge e si vada pure al referendum. Non spetta, però, ai Presidenti della Camera e del Senato sostituirsi alle forze politiche e ai gruppi parlamentari. Di fronte alle perplessità di molti, di cui si è fatto interprete addirittura il Presidente del Senato, per togliere ogni cattivo alibi a chicchessia, si potrebbe anche giungere a proposte di mediazione, come ad esempio quella che la cittadinanza sia conferita quando si comincia a frequentare la scuola dell’obbligo, ma nessun “piccolo” Balotelli deve essere più costretto a crescere italiano senza essere cittadino italiano.

http://www.comune.torino.it/consiglio/documenti1/atti/testi/2012_01597.pdf

Torino, 10 maggio 2013.