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Lampedusa: dopo le lacrime agire sulle leggi cancellando la Bossi-Fini. La sinistra non utilizzi la Lega per farsi buona coscienza a buon mercato.

Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):

Il giorno dopo l’ennesima (e non sarà l’ultima) strage in mare, dopo e oltre le lacrime, chi fa politica ha il dovere di verificare se le leggi esistenti in Italia non contribuiscano ad incentivare, in modo sicuramente indiretto ma con una correlazione evidente per chi la voglia vedere, i viaggi clandestini fra le sponde del Mediterraneo.

I radicali questa verifica l’hanno già fatta e quest’estate, per cento giorni, si sono impegnati affinché i cittadini italiani potessero firmare, tra gli altri, anche due referendum riguardanti l’abolizione del reato di clandestinità e delle norme discriminatorie in materia di lavoro regolare e di soggiorno dei cittadini stranieri. Stiamo parlando di una legge (Testo Unico sull’immigrazione, decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286) risalente al primo governo Prodi, con Giorgio Napolitano ministro degli Interni. Poi i successi governi di centro-destra hanno peggiorato, con la legge “Bossi-Fini”, una normativa che, lo ricordo, prevedeva già in origine quelli che ora si chiamano CIE (Centri  di identificazione ed espulsione).

Su quei referendum i radicali avevano ottenuto il sostegno formale di SEL, Rifondazione e Socialisti. Quel sostegno non si è tradotto nelle firme promesse: alla fine, lunedì scorso, sono state consegnate in Cassazione solamente 150.000 firme (ne occorrevano 500.000), fra cui quella di Silvio Berlusconi (che quelle leggi ha voluto), ma non quelle, per esempio, di Guglielmo Epifani, Laura Boldrini, Cécile Kyenge.

Dopo l’ennesima strage, persino il ministro Alfano dichiara che si può rivedere la “Bossi-Fini”. Lo si faccia. Soprattutto dopo quello che è accaduto martedì al Senato, ci sono i numeri in Parlamento per farlo. Un cosa la sinistra, da Vendola a Renzi, non puo’ più fare: utilizzare la Lega Nord per rifarsi una buona coscienza a buon mercato, per scaricare tutta la propria moralistica indignazione contro Maroni e compagni, senza poi fare nulla di concreto per cambiare le leggi e, attraverso le leggi, la vita delle persone, migranti o meno.

Torino, 4 ottobre 2013

http://www.cambiamonoi.it/referendum/immigrazione