Vai al contenuto

Messaggio di Mina Welby al 18° Congresso dell’Associazione Aglietta

Care compagne e cari compagni,

vi ringrazio per avermi invitata al Congresso dell’Associazione Adelaide Aglietta. Certo, mi sarebbe piaciuto essere con voi fisicamente, ma mi devo limitare di inviarvi un breve messaggio.

Prima di tutto grazie per esservi attivati in modo davvero entusiasmante per Eutanasialegale. Torino con Trieste siete state le città con in percentuale agli abitanti sicuramente più firme. Torino una delle città più laiche per tradizione. Non per questo il vostro lavoro è meno difficile. Comunque il rinnovamento del regolamento della Camera dei Deputati, ci ha assicurato la Presidente on. Laura Boldrini, prevede che le proposte di legge presentate vengano assegnate alle commissioni e calendarizzate. È importante il nostro contatto con i parlamentari che conosciamo, e sensibilizzarli, per dare seguito alla volontà dei cittadini firmatari. Le oltre 65.000 firme stanno aumentando ancora su internet, dove il contatore arriva a quasi 73.000 firme.

Vi racconto anche che Welby sta camminando con le gambe di un attore in giro per l’Italia. Emanuele Vezzoli con lo spettacolo Ocean terminal, tratto dal libro postumo di Piergiorgio, lo fa conoscere in giro per l’Italia, come politico e come uomo a tutto tondo. Il 20 prossimo ci sarà lo spettacolo a Roma al Teatro Villa Torlonia, a posti esauriti, sotto il patrocinio di Roma Capitale. Davvero un bel passo. È già stato prima a Roma, Livorno, Lugano, Alberobello. Altre città hanno chiesto lo spettacolo. Credo che anche in questo modo si propaghi, e forse ancora meglio e profondamente la sensibilizzazione dei cittadini per la libertà di scelta. Vi lascio qui il link al trailer http://www.youtube.com/watch? v=8DBW2GDmlq4 (Anteprima)

Siamo davvero una rete, dove le varie associazioni radicali collaborano. Tramite la Consigliera Generale Sabrina di Giulio, malata di SLA, stiamo espandendo il progetto Reparti Intensivi degli Ospedali Aperti. La lettera di questa donna è la chiave che sta per aprire anche a Torino nell’Ospedale Le Molinette i reparti di terapia intensiva e le rianimazioni. Sì, parlavo di rete. Ero due mesi fa a Torino nel seminario per medici e sanitari sulla domiciliarità dei gravi affetti di malattie neurodegenerative. Ho lanciato il messaggio di Sabrina e un medico dott. Fornero, già disponibile per sua scelta ora insieme ad una specialista per la comunicazione all’interno delle Molinette lavorano per sensibilizzare chi è ancora restìo all’apertura per i parenti dei ricoverati così gravi.

Grazie anche a Alberto Ventrini che mi ha messo in contatto con il garante per poter trovare delle soluzioni per un carcerate alle Vallette. Purtroppo le scelte della persona interessata erano in conflitto con le possibilità offerte e alla fine è morto per il suo grave diabete e altre complicazioni. Fa solo dispiacere che questo povero cristo non aveva familiari che avrebbero potuto fare qualcosa di più. Anche lui è stato sepolto dopo un lungo periodo in cella frigorifera. Purtroppo per i miei vari impegni non ho potuto seguire tutto il decorso da vicino.

Per quello che riguarda la campagna elettorale non voglio entrare nella discussione. Dal mio punto di vista è partita male la campagna. Spero che dal Senato del PRNTT esca una proposta buona e condivisa per tutte le associazioni per le prossime occasioni. La prima sarà la campagna elettorale per il Parlamento Europeo. La vedo molto difficile. Anche il contesto degli Stati Uniti Europei, se così li vogliamo chiamare, sì giusto chiamare, perché non li vedo uniti proprio. Il campanilismo governa alla grande.

Vorrei considerare il confronto con la nascita degli Stati Uniti d’America. Lì si trattava di insediamenti nuovi, di immigrati lungo i secoli. La scelta di una lingua comune, l’organizzazione interna e la suddivisione dei territori, anche se con violenze e guerre, ma alla fine hanno trovato uguaglianza nei loro iniziali progetti di una vita libera. Credo che dei sociologi ci potrebbero spiegare meglio, perché in Europa abbiamo ancora una strada lunga da percorrere. Questo non deve scoraggiarci. Siamo tutti della grande famiglia Radicale che guarda il mondo e penso debba animarci questo a portare dentro al nostro piccolo mondo, dove viviamo, il grande mondo e viceversa.

Con questo pensiero vi saluto e vi auguro un proficuo lavoro.

Mina Welby