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In Venezuela c’è una “guerra ai civili” e non una “guerra civile”

In seguito al proseguire delle terribili violenze da parte del regime castrista di Maduro, Blanca Briceno (Fondatrice Grupo AiresVen Inc. “Apoyo Internacional a la Resistencia Venezolana”) e Igor Boni (Presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) hanno rilasciato la seguente dichiarazione:

In Venezuela si confrontano un regime castrista della peggior specie, che viola costantemente la costituzione, contro una moltitudine di cittadini che manifestano per strada, in gran parte costituita da studenti che hanno formato un movimento nonviolento per la difesa della libertà, la democrazia e la sovranità nazionale. Si tratta di persone che manifestano per il loro futuro e sono assolutamente inaccettabili le accuse di fascismo che vengono loro rivolte dal regime e da alcuni organi di informazione internazionali vicini al regime guidato da Maduro. Noi siamo al fianco di chi denuncia violenze e vere e proprie esecuzioni di persone inermi e chiediamo alla comunità internazionale di fare tutto il possibile per disarmare le truppe paramilitari che controllano il Paese con modalità di terrorismo di stato.
Denunciamo il silenzio degli organismi internazionali come l’OSA, UNASUR, la CELAC, l’ONU che non si pronunciano contro l’olocausto del popolo venezuelano, iniziato nel 1999 con il nuovo regime e che oggi vede l’indicibile cifra di più di 220 mila morti caduti assassinati per armi da fuoco. Quella che è accaduta e accade non è una ‘guerra civile’ ma ‘una guerra ai civili’.
Ci richiamiamo alla Corte Penale Internazionale e al Tribunale Penale Internazionale dove sono già state depositate richieste di accuse per crimini contro l’umanità rivolte ad alcuni dei rappresentanti massimi del regime militarista e oppressore del Venezuela.
Denunciamo le violazioni ai diritti umani che oggi vedono il rischio di stupri e di violenze sessuali di massa: Maduro in suo recente discorso alla nazione ha svelato l’ordine/incitazione di fare razzia sessuale pronunciando la frase “no se extra-ñen si una guarimberita sale embarazada de un tupamaro” dove per “guarimbera” si intendono donne che si difendono dietro le barricate e l’altro è il nome di uno dei tantissimi gruppi paramilitari sostenuti integralmente dalla dittatura castro-comunista.
Lottiamo e lotteremo con la resistenza nonviolenta per riconquistare la libertà persa del Paese, lo Stato di Diritto, le condizioni di Giustizia giusta e il rispetto dei Diritti Umani. Fino ad oggi possiamo dire che il regime illegalmente/illegittimamente presieduto da Maduro non controlla la popolazione che occupa piazze e strade. Una volta in più possiamo testimoniare di quanto sia valida la profezia pannelliana: ‘strage di legalità, strage di popoli’. Se dovesse proseguire l’assordante silenzio internazionale avremmo davanti il segno tangibile che un barile di petrolio vale molto di più del sangue di un venezuelano. Venezuela libero per una America Latina libera!