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Trasparenza, solo 7 accessi civici in due anni. Incentivare la partecipazione con tracciabilità dei processi decisionali sulle nomine

Durante il convegno di questa mattina, organizzato congiuntamente da Giunta e Consiglio Regionali, sono stati comunicati gli “accessi civici” (richieste da parte di cittadini di informazioni non presenti sui siti istituzionali, regolate dal d lgs. 33/2013) pervenuti in un anno da tutto il Piemonte: sono stati 2 (due, entrambi respinti) per il Consiglio Regionale e 5 (cinque) per la Giunta. Dei sette accessi civici totali, due sono stati promossi dai radicali: il primo nel gennaio scorso per avere il verbale di una “Giunta delle Elezioni” (richiesta respinta); il secondo in aprile per fare pubblicare dalla Giunta Regionale il testo completo di una delibera sui lavori di costruzione del grattacielo della Regione, di cui era stato inserito sul Bollettino Ufficiale solamente il titolo (a seguito dell’ “accesso civico”, la Giunta Cota pubblicò quasi interamente il provvedimento, vedi primo link).

Giulio Manfredi (segretario Associazione radicale Adelaide Aglietta) ha dichiarato:

Spero di non essere il solo a preoccuparmi per un così scarso utilizzo di uno strumento di partecipazione che il legislatore considera fondamentale per incentivare la trasparenza del Palazzo. E non basta lavarsi la coscienza a buon mercato trincerandosi dietro il generale clima di rassegnazione e indifferenza esistente fra i cittadini e che li allontana dalla partecipazione diretta. I cittadini sono anche allontanati dalla burocrazia che si frappone fra loro e le informazioni utili; giustamente, nel suo intervento al convegno, il Dr. Domenico Tomatis (Direttore della Comunicazione del Consiglio Regionale) ha parlato testualmente di “ipertrofia normativa” e di una burocrazia che, nata per servire i cittadini, serve, invece, il potere. Che fare? Magari, avvalendosi degli strumenti informatici, rendere i siti web istituzionali meno respingenti e più interessanti, fornendo la tracciabilità dei processi decisionali che, per esempio, hanno portato alla nomina di Tizio nella partecipata X e di Caio nella partecipata Y. Come sottolineato in molti interventi del convegno, non basta più adempiere pedissequamente le norme della legge sulla trasparenza; occorre dimostrare pubblicamente l’efficienza delle scelte compiute.

Torino, 10 dicembre 2014

http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2014/19/attach/dgr_06285_710_02082013.pdf

http://www.radicali.it/sites/default/files/legge%20trasparenza%20istruzioni%20per%20l%27uso_1.pdf