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Comitato Regionale Diritti Umani: Associazione Aglietta sostiene candidatura di Silvja Manzi

Lo scorso 9 dicembre il Consiglio regionale del Piemonte ha istituito il “Comitato regionale per i diritti umani”, quale strumento di elaborazione di proposte e iniziative nella promozione e nella tutela dei diritti umani, organismo che di fatto supera l’esperienza dell’“Associazione regionale per il Tibet e i diritti umani”.

Il Comitato formulerà proposte al Consiglio regionale relative al rispetto e alla tutela dei diritti fondamentali e collaborerà con associazioni e ONG nazionali e internazionali che si occupano della salvaguardia dei diritti umani.
Il Comitato è composto dal presidente dell’Assemblea regionale, da due componenti dell’Ufficio di presidenza, da due consiglieri regionali (di maggioranza e di minoranza), da due consiglieri regionali non più in carica e da dieci esperti in materia di diritti umani; lunedì scorso, 23 febbraio, è scaduto il bando per la nomina dei componenti del Comitato esterni al Consiglio, cioè i due ex consiglieri regionali e i dieci esperti in diritti umani. Le cariche non sono retribuite.

Silvja Manzi, membro della giunta di segreteria dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, ha presentato la propria candidatura come esperta in materia di diritti umani.

Dichiarazione di Igor Boni e Giulio Manfredi (presidente e segretario dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta):

Occuparsi dei diritti umani nel mondo significa occuparsi dei nostri diritti. La conoscenza delle violazioni e dei soprusi che molti popoli subiscono è il primo tassello per avere la forza e la capacità di intervenire con la diplomazia e la mobilitazione popolare. Il ‘Comitato regionale dei diritti umani’ può e deve avere la funzione di dare luce alle tante tragedie umanitarie e civili che accadono nel mondo per mano di regimi totalitari e sanguinari; si tratta di violazioni che sempre più spesso accadono in aree prossime all’Europa o dentro l’Europa stessa.

Crediamo che l’esperienza ultraventennale di Silvja Manzi e la sua capacità di lottare dimostrate sul campo – anche a rischio della propria incolumità – siano un indispensabile contributo al nascente organismo. Le sue iniziative in Laos, sulla Cecenia, il Tibet, sui diritti delle donne in Afghanistan, la democrazia in Russia e in Cina e, recentemente, sull’Ucraina europea sono un biglietto da visita di tutto rispetto. Con questo auspicio sosteniamo la sua candidatura che rendiamo pubblica da subito, anche per andare incontro a quelle esigenze di trasparenza di cui tanti parlano ma che solo noi applichiamo giorno per giorno.

Torino, 1 marzo 205