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Impresentabili‬. Boni, radicali: I risultati in preferenze dimostrano quale minestrone sia l’elenco della Commissione ‪antimafia‬

BONI (RADICALI): I RISULTATI IN PREFERENZE DEGLI IMPRESENTABILI DIMOSTRANO QUALE MINESTRONE RAPPRESENTI L’ELENCO DELLA COMMISSIONE ANTIMAFIA

Torino, 2 giugno 2015 – A scrutini terminati, a parte qualche seggio elettorale ritardatario e fatti salvi errori data l’ufficiosità dei dati, ecco i risultati ottenuti dai cosiddetti impresentabili (a parte Vincenzo De Luca del PD di cui i risultati si conoscono). L’elezione o non elezione deve ancora essere sancita dato che i risultati definitivi tardano ad arrivare.

Puglia
Enzo Palmisano (Area Popolare) : 4° con 952 preferenze a Brindisi – non eletto
Giovanni Copertino (FI): 7° con 2083 preferenze a Bari – non eletto
Massimiliano Oggiano (Oltre con Fitto): ultimo con 1234 preferenze a Brindisi – non eletto
Fabio Ladisa (UDC – Centro democratico): 4° con 3238 preferenze a Bari – non eletto

Campania
Alberio Gambino (FdI): 1° a Salerno con 10568 preferenze – probabilmente eletto
Luciano Passariello (FdI): 1° a Napoli con 5773 preferenze – probabilmente eletto
Antonio Agostino (FI): 10° a Napoli con 7427 preferenze – non eletto
Sergio Nappi (Caldoro Presidente): 3° su 4 a Avellino con 2116 preferenze – non eletto
Fernando Errico (NCD): 1° a Benevento con 6967 preferenze – probabilmente non eletto
Alessandrina Lonardi in Mastella (FI): 1° a Benevento con 10213 preferenze – probabilmente eletto
Francesco Plaitano (Popolari per l’Italia): 4° a Salerno con 291 preferenze – non eletto
Raffaele Viscardi (Popolari per l’Italia): 2° a Salerno con 877 preferenze – non eletto
Carmela Grimaldi (Campania in Rete): 3° a Salerno con 207 preferenze – non eletto
Domenico Elefante (Scelta Civica): 6° a Napoli con 1078 preferenze – non eletto

Dichiarazione di Igor Boni (Coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta)

Chi conosce bene il sistema delle preferenze sa quali clientele può alimentare e quali danni ha fatto e fa a questo Paese. Dai risultati ottenuti dai cosiddetti impresentabili si comprende bene quanta differenza vi sia tra i nomi buttati in pasto ai giornali. Non si tratta certo di pericolosi accalappiatori di voti sostenuti dalle cosche se tra loro c’è chi raggranella 207 misere preferenze o 291 preferenze o 877 preferenze o 952 preferenze, risultati degni di una lista radicale. In Puglia 4 su 4 non sono stati eletti; in Campania alcuni sono probabilmente stati eletti con risultati molto significativi. Tra gli “impresentabili” ci sono rappresentanti dei signori delle preferenze come è evidente (oltre 7000, oltre 10.000); per la cronaca non sono certo i più preferenziati (merito o colpa della lista?). Ma la cosa che più di tutte risalta è l’eterogeneità e l’evidente non pericolosità di alcuni di costoro in termini di clientele. Una marmellata insomma che, proprio perché buttata in pasto alla stampa a poche ore dal voto, non ha nulla a che fare con lo Stato di diritto e le garanzie di un sistema democratico, quale peraltro non siamo. Io – ad esempio – una qualche indagine la farei sempre su chi prende preferenze a decine di migliaia, si nascondono tra quelli i vari Fiorito di ogni regione d’Italia; a scanso di equivoci parlo di tutti i Partiti.