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Condanna a morte di Djalali: Alfano convochi Ambasciatore Iran

RADICALI ITALIANI / CONDANNA A MORTE DI AHMADREZA DJALALI: “MINISTRO ALFANO CONVOCHI SUBITO AMBASCIATORE IRANIANO!”

Dopo aver appreso della condanna a morte di Ahmadreza Djalali, ricercatore iraniano che ha lavorato a lungo all’Università del Piemonte Orientale, a Novara, e che da nove mesi è stato arrestato dal regime iraniano, accusato di essere una spia, Igor Boni e Silvja Manzi della Direzione nazionale di Radicali Italiani hanno richiesto al Ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, di convocare immediatamente l’ambasciatore della Repubblica islamica dell’Iran in Italia, per rappresentare ufficialmente la contrarietà dell’Italia e chiedere di non procedere con l’esecuzione.

Dichiarazione di Igor Boni e Silvja Manzi

Chiediamo che il Ministro degli Esteri italiano, Angelino Alfano, convochi immediatamente l’ambasciatore iraniano in Italia per denunciare la totale contrarietà a questo trattamento di una persona che ha fattivamente collaborato alle attività di ricerca scientifica nel nostro e nel suo Paese. Crediamo improcrastinabile un’azione determinata da parte della nostra Diplomazia per sollevare questo caso vergognoso e per contestare una condanna a morte inaccettabile. Djalali per tre mesi è stato tenuto in isolamento assoluto e per altri quattro mesi in isolamento parziale, quindi è stato condannato a morte accusato di essere una spia. Gli è stato permesso di avere un avvocato dopo 7 mesi che però non ha accesso alle carte processuali. Per denunciare la patente violazione di qualsiasi diritto umano e di difesa Djalali ha cominciato uno sciopero della fame totale che lo ha portato a perdere 18 chili. Siamo al suo fianco in questa lotta estrema che deve vedere una risposta senza tentennamenti da parte dell’intera Comunità internazionale a partire dall’Italia e dall’Unione Europea”.