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CETA: posizione PD in consiglio regionale su accordo con Canada antistorica e dannosa

CETA/RADICALI: POSIZIONE DEL PD REGIONALE CONTRO ACCORDO CON CANADA ANTISTORICA E DANNOSA
In merito agli ordini del giorno (anche del Partito Democratico) presentati in Consiglio regionale e in discussione domani, per chiedere al Governo italiano di non procedere alla ratifica del CETA (Comprehensive Economic and Trade Agreement), l’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada, intervengono Igor Boni (Coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Silvja Manzi (Direzione nazionale Radicali Italiani):
“L’Italia basa la propria economia essenzialmente sulle esportazioni. I trattati di libero scambio, compreso il CETA, sono lo strumento per continuare un percorso di crescita che è stato nuovamente intrapreso. Nello specifico si tratta di un accordo che ha visto la luce dopo un lungo negoziato, avvenuto in modo trasparente, che tutela 41 indicazioni geografiche tipiche italiane, a oggi non ancora tutelate. Un accordo, lo ripetiamo, trasparente, con una delle più grandi democrazie del mondo. Chi si oppone e dice no, in realtà dice sì a un mercato in ogni caso globalizzato ma fuori da ogni regola e controllo.
La concorrenza rappresenta il modo migliore per far crescere l’economia e si contrappone al protezionismo e ai protezionismi che incredibilmente il PD in questo caso sembra voler alimentare con l’illusione – perché solo di illusione si tratta – di poter così meglio servire posizioni commerciali dominanti ormai acquisite su alcuni prodotti e merci.
Pare senza logica inoltre questa posizione se vista in parallelo al recente sostegno delle ragioni del TTIP (accordo commerciale tra USA e UE) che aveva al proprio interno certamente elementi di maggiore criticità che peraltro molti paesi europei, Germania in testa, non hanno mancato di sollevare.
Riteniamo semplicemente che questa posizione assunta dal PD in Consiglio regionale sia sbagliata e ci piacerebbe si riuscisse in extremis a porre rimedio a quello che riteniamo essere un errore di valutazione politica assai grave; peraltro la differenza di vedute anche all’interno del gruppo è stata evidenziata dal Consigliere Gabriele Molinari che ha espresso senza mezzi termini la propria contrarietà a questo documento.”