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Audizione in Consiglio regionale su legge elettorale uninominale-maggioritaria

LEGGE ELETTORALE REGIONALE: AUDITO IL COMITATO PROMOTORE DELLA PETIZIONE POPOLARE PER LA RIFORMA UNINOMINALE-MAGGIORITARIA

Boni: “Con il sistema in vigore, alle ultime elezioni regionali solo il 6,2% degli elettori ha concorso a scegliere  gli eletti”
Si è svolta oggi pomeriggio l’audizione del comitato promotore della petizione popolare per una riforma elettorale uninominale e maggioritaria in Piemonte. La petizione era stata consegnata il 7 gennaio 2015. I primi firmatari sono: Gloria Benincasa, Igor Boni, Alfonso Badini Confalonieri, Davide Ricca, Mario Sechi, Dino Barrera, Luigi La Vecchia, Marco Bussone, Giulio Manfredi.
Dichiarazione di Igor Boni (Coordinatore Associazione radicale Adelaide Aglietta) e di Silvja Manzi (tesoriere Radicali Italiani):
“Abbiamo ribadito ai Consiglieri della I commissione, che ringraziamo per il cortese invito, i nostri obiettivi: vogliamo abolire il listino, il riparto proporzionale e le preferenze, mantenendo l’elezione diretta del Presidente della Regione e suddividendo il Piemonte in 50 collegi uninominali nei quali eleggere con sistema maggioritario un consigliere per collegio.
Le preferenze accentuano la competizione interna alle forze politiche; i nemici da battere sono i compagni di lista. Noi vogliamo una competizione tra le forze politiche che si ottiene con il maggioritario di collegio che spinge i candidati a conquistare il voto di chi è propenso ad astenersi o a strappare il voto alle forze politiche concorrenti. Le preferenze costruiscono una rappresentanza consiliare con una netta preponderanza di eletti tra chi risiede nelle aree metropolitane, lasciando senza rappresentanza interi territori, quelli montani, collinari e pedemontani, che sono la maggioranza del territorio regionale.
Abbiamo ribadito che anche per quanto concerne la campagna elettorale avere collegi piccoli favorirebbe il contatto tra i candidati e i potenziali elettori, senza la necessità di spendere cifre astronomiche per farsi conoscere. Oggi i collegi provinciali non consentono di raggiungere tutti gli elettori sia per le dimensioni territoriali sia per la numerosità degli elettori.
Abbiamo inoltre illustrato ai consiglieri presenti che nella ultima tornata elettorale regionale meno di 150.000 elettori hanno scelto chi siede oggi in Consiglio. Sono infatti meno di 150.000 i cittadini che hanno dato la preferenza agli attuali eletti mentre hanno votato 2.405.228 elettori su 3.620349 di aventi diritto al voto. Significa che il 6,2% degli elettori e il 4,1% degli aventi diritto ha selezionato gli eletti. Nel sistema che proponiamo tutti concorrono ad eleggere i consiglieri e chi viene eletto rappresenta la maggioranza relativa degli elettori del collegio e non pochi punti percentuali come accade ora.
Ci è stato contestato che potrebbe esserci con il nostro sistema un vincolo di rappresentanza territoriale troppo stretto, che potrebbe divenire un fardello nell’azione di governo. Abbiamo risposto che potrebbe accadere ma che questo sarebbe un fardello assai più esiguo rispetto al legame tra l’eletto e i gruppi (molto più piccoli degli elettori di un collegio) che lo sostengono con le preferenze“.