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RADICALI ITALIANI/+EUROPA: TRIBUNALE DI TORINO ARCHIVIA QUERELE PER DIFFAMAZIONE DI ESPONENTI DELL’ESTREMA DESTRA ITALIANA ED EUROPEA CONTRO BONI, MANFREDI E PALMA

Sintesi conferenza stampa in cui è stato chiesto a Fabrizio Comba (FdI) di dimettersi da console onorario della Bielorussia e a Maurizio Marrone (FdI) di chiarire se mantiene ancora rapporti con i separatisti filorussi in Ucraina

Si è tenuta questa mattina presso la sede radicale di Torino una conferenza stampa durante la quale è stata data, innanzitutto, la notizia dell’archiviazione di tre querele per diffamazione a mezzo stampa promosse da due esponenti italiani (Valerio Cignetti e Massimiliano Panero) e un esponente ungherese (Bela Kovacs) dell’estrema destra nei confronti sia di tre giornalisti de “La Stampa” (Maurizio Molinari, Marco Bresolin e Lorenzo Boratto) sia degli esponenti radicali Igor Boni e Giulio Manfredi e di Carmelo Palma di +Europa.

E’ intervenuto alla conferenza stampa l’avvocato radicale Alberto Ventrini (difensore dei tre), che ha illustrato la genesi delle querele, il dibattimento in tribunale e i provvedimenti di archiviazione delle stesse. In particolare, ha segnalato la rilevanza del decreto di archiviazione del GIP Valentina Soria, con cui si è dato atto dell’esistenza di un vero e proprio “diritto di critica”, con confini ancora più estesi del mero “diritto di cronaca” (vedi in calce al comunicato).

E’ poi intervenuto Carmelo Palma (direzione nazionale +Europa): “Già durante la campagna elettorale per le politiche del marzo 2018, +Europa denunciò la rilevanza politica della saldatura fra gruppi nazionalisti, di estrema destra, xenofobi, presenti in tutta Europa, con infiltrazioni di potenze estere (vedi Russia). Tale fenomeno politico rappresenta ancora oggi un problema per la tenuta delle istituzioni europee. I provvedimenti di archiviazione di Torino sono importanti perché affermano il diritto di dire pane al pane, vino al vino, fascista al fascista, cercando di porre un argine all’attuale andazzo, per cui tutte le connotazioni politiche diventano grigie, indistinte, opache”.

Igor Boni (presidente Radicali Italiani) ha rimarcato la sottovalutazione da parte sia dei media sia delle altre forze politiche della presenza e dell’attività dei movimenti e partiti di estrema destra; ne è la prova la firma con cui l’esponente di Forza Italia Francesco Graglia (che non può certo essere tacciato di fascismo) consentì ai gruppi di estrema destra di creare un intergruppo al Parlamento Europeo e di accedere così a cospicui finanziamenti pubblici. Ma i radicali intendono richiamare alle proprie responsabilità altri esponenti politici di destra. Si tratta, innanzitutto, di Francesco Comba (portavoce regionale di Fratelli d’Italia), che dal 2016 riveste la carica di console onorario della Bielorussia a Torino: cosa aspetta a dimettersi da quell’incarico? Cosa aspetta a denunciare il regime dittatoriale di Lukashenko? I radicali tornano anche a denunciare l’ambigua posizione dell’assessore regionale Maurizio Marrone (con deleghe anche agli Affari legali e alla “cooperazione internazionale”): Marrone ha mantenuto anche da assessore la carica di presidente del sedicente “Centro di rappresentanza in Italia della Repubblica Popolare di Donetsk”, istituito a Torino il 14 dicembre 2016? Marrone ha mantenuto anche da assessore i rapporti che aveva, come semplice consigliere regionale, con i separatisti filorussi del Donbass, come testimoniato anche dalla trasmissione RAI “Nemo”(che lo riprese a tavola, nella città ucraina di Lugansk, assieme, fra gli altri, ad Andrea Palmeri, mercenario, ricercato all’epoca dalla Procura di Lucca per violenza privata ed ora anche dalla Procura di Genova per il reato di reclutamento di mercenari per il fronte ucraino e di combattimento in un conflitto armato estero)?. Per Maurizio Marrone i rapporti con i separatisti finanziati da Putin sono da considerarsi “cooperazione internazionale”?

Ha chiuso la conferenza stampa Giulio Manfredi: “Come ciliegina sulla torta, nel giorno in cui i media informano di tentativi di attacco via social della macchina di propaganda “made in Russia”, diretti soprattutto contro il Presidente Mattarella e il governo, torniamo a richiedere al presidente Mattarella di revocare l’onorificenza della “Stella d’Italia”, da lui incautamente assegnata lo scorso 28 maggio, su indicazione del ministro Di Maio, al primo ministro russo Mikhail Mishustin e al Ministro del Commercio russo Denis Manturov.

https://www.associazioneaglietta.it/wp-content/uploads/2020/10/Fascisti-e-Fratelli-dItalia.pdf