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ROMPERE IL SILENZIO SULLA BIRMANIA

Testo della lettera aperta inviata al notaio Andrea Ganelli, console onorario della Birmania per il Piemonte, la Lombardia e la Liguria.

Egregio Dottor Andrea Ganelli,
è trascorso oltre un mese dal colpo di stato militare con cui le forze armate birmane si sono impossessate del Paese. Oltre un mese da quando decine di migliaia di persone hanno iniziato a scendere in piazza per manifestare contro la giunta militare, per il ritorno del Myanmar sul sentiero della democratizzazione. Oltre un mese. In queste settimane abbiamo assistito a centinaia di arresti arbitrari, decine e decine di morti, torture su attivisti, studenti e detenuti. Due giorni fa le licenze a ben cinque organi di stampa sono state revocate. I militari hanno preso di mira le università, occupato gli ospedali, attaccato le ambulanze, arrestando i feriti sospettati di essere manifestanti.
Ci rivolgiamo a Lei nel ruolo istituzionale che ricopre di Console Onorario del Myanmar, fiduciosi che questa situazione di repressione, massacro e violenza, risulti ai Suoi occhi intollerabile tanto quanto lo risulta ai nostri. La nostra richiesta nei Suoi confronti a questo proposito è quella di assumere una posizione pubblica su quanto da oltre un mese accade in Birmania. Siamo perfettamente coscienti di quanto la carica che ricopre si inserisca in dinamiche particolarmente delicate, ma riteniamo anche che qualunque ruolo istituzionale, Onorario o non, comprenda in sé la piena responsabilità (anche e soprattutto) dei momenti di crisi. Siamo convinti a tale proposito che il silenzio rappresenti un errore e un torto nei confronti dei cittadini birmani, che con la parola si oppongono alle armi, pur di non essere ridotti al silenzio.
Siamo certi che anche la Sua sensibilità sia di questo avviso e ci auguriamo di avere presto Sue notizie.

Cordialmente,

Igor Boni
Presidente di Radicali Italiani

Silvio Viale, Patrizia De Grazia, Daniele Degiorgis
Coordinatori dell’Associazione Radicale Adelaide Aglietta