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SANITÀ REGIONALE. RADICALI ITALIANI/+EUROPA: ESPERIENZA AMMINISTRATIVA NUOVO DIRETTORE MINOLA NON PUÒ SOPPERIRE AD INADEGUATEZZA POLITICA ASSESSORE ICARDI.

In Lombardia hanno cercato di svoltare chiamando Letizia Moratti; qui Cirio succube di una Lega capace solo di spartirsi posti (vedi Zooprofilattico).

Silvio Viale (Radicali Italiani) e Marco Cavaletto (gruppo +Europa Torino):

Auguriamo al nuovo Direttore della Sanità regionale, Mario Minola, di restare in corso Regina Margherita qualche anno in più rispetto al predecessore Fabio Aimar, che è durato solo un anno e mezzo. Negli ultimi dieci anni si sono avvicendati ben sette direttori regionali e decine di dirigenti. Gli uffici regionali sono state utilizzati come “porte girevoli”, per poi andare a fare altro da altre parti.

Nessun assessore alla Sanità, in questi dieci anni, si è dato da fare per rafforzare un personale che ha comunque retto tutti i cambiamenti di vertice ma che è demotivato, vecchio (età media sopra i 50 anni) e ridotto all’osso.

In Lombardia, di fronte a una situazione al limite del collasso, la giunta di centrodestra ha dato il benservito all’Assessore Gallera e ha chiamato un “pezzo da novanta” come Letizia Moratti. Qui in Piemonte Cirio fa finta di nulla e si limita alla politica degli “annunci”, del “faremo”, tanto è facile poi scaricare le responsabilità sul governo centrale.

All’inadeguatezza di Icardi si aggiunge il solito clientelismo, a scapito di qualsiasi legge: leggiamo che l’assessore ha addirittura chiesto un parere all’Autorità Anticorruzione per tenere in pista la candidatura del Dott. Antonino Sottile, chiaramente incompatibile; ma lo stesso Assessore non muove un dito, non risponde una parola alle nostre precise contestazioni sulla situazione di illegalità esistente all’Istituto Zooprofilattico: il presidente Piero Durando è al suo terzo mandato (lo Statuto dell’ente prevede non più di due mandati); il CdA è composto solo da uomini, in palese violazione della legge 2 luglio 2011, n. 120, che prevede che il genere meno rappresentato nei consigli di amministrazione delle società controllate dalle pubbliche amministrazioni sia pari ad almeno un terzo dei componenti.

Ma va tutto bene madama la marchesa… finché dura!