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SIAMO UN POPOLO DI BOETI, SANTI E ARRAMPICATORI SUGLI SPECCHI

“Ma quali poeti, santi e navigatori. Siamo un popolo di Boeti, santi e arrampicatori sugli specchi.” commentano così Lorenzo Cabulliese, Giorgio Maracich e Daniele Degiorgis, coordinatori dell’Associazione radicale Adelaide Aglietta, l’intervista del presidente torinese dell’ANPI Nino Boeti.

“Boeti si erge a poeta in un’intervista in cui tratta con i guanti le violenze dei centri sociali che strattonano addirittura un’autorità e manda al confino i radicali non lasciando neanche riposare in pace Marco Pannella. Lo fa con un alone di santità assolvendo l’ANPI da ogni peccato e arrampicandosi sugli specchi con grottesche affermazioni per darsi ragioni che non si avrebbe neanche in universi paralleli, frasi tipo ‘loro sono arrivati con l’obiettivo di essere allontanati, ricevere insulti e poter scrivere il loro comunicato attaccandoci’ e non spendendo una parola per condannare l’aggressione al cartello sulla brigata ebraica o il furto della bandiera UE, istituzione nata dalla resistenza europea (lo rammentiamo casomai non se lo ricordi) o i tentativi di strapparci dalle mani lo striscione dedicato al partigiano Bruno Segre. Insomma, dinamiche che abbiamo già raccontato la stessa sera in un comunicato stampa e che Boeti ha deliberatamente deciso di ignorare”.

Dall’Associazione fanno inoltre presente che basterebbe conoscere un minimo la storia e la battaglia iraniana per capire che le bandiere portate erano quelle della resistenza iraniana anti-regime (Donna, vita, libertà), le stesse che portano in ogni manifestazione di supporto alla causa, nel totale silenzio di altre organizzazioni. Reputano inoltre inaccettabili i comportamenti di alcuni organi di stampa.

“Faremo recapitare al presidente dell’ANPI Boeti una foto ricordo della nostra non partecipazione alla manifestazione affinché possa sempre tenerla sulla scrivania come trofeo e il saggio di Umberto Eco “Il fascismo eterno”, con la speranza che possa anche solo sfogliarlo. Gli farebbe bene. Speriamo siano regali apprezzati.” concludono.

I radicali dell’Associazione Aglietta ringraziano tutte quelle persone e realtà che gli hanno espresso solidarietà