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Viale, interogazione a Fassino su esenzione ICI Chiesa a Torino

INTERROGAZIONE A FASSINO SU ESENZIONE ICI CHIESA A TORINO

Silvio Viale, consigliere comunale radicale eletto nelle liste del PD, ha depositato una interrogazione al Sindaco di Torino in relazione all’esenzione dell’I.C.I. per attività di natura non esclusivamente commerciale degli Enti ecclesiastici torinesi.

L’interrogazione vuole fare il punto sui mancati introiti del Comune di Torino per intraprendere le eventuali necessarie e urgenti iniziative conseguenti.

Si riporta di seguito il testo della interrogazione, disponibile in allegato.

Torino 24 agosto 2011

Silvio Viale 339.3257406

Gruppo Consiliare Partito Democratico – Il Consigliere Comunale

INTERROGAZIONE

Oggetto: esenzione I.C.I. Enti Ecclesiastici per attività di natura non esclusivamente commerciale.

Premesso che

le difficoltà del bilancio del  Comune di Torino sono sempre più al centro dell’attenzione dei media e dei cittadini per la necessità di dovere rivedere i servizi offerti;

il D.L. 203 del 2005, convertito nella legge 248 del 2 dicembre 2005, ha esteso il privilegio dell’esenzione dall’ICI a tutte le attività dei beni immobili ecclesiastici a prescindere dalla natura eventualmente commerciale delle stesse;

il D.L 223 del 2006, cosiddetto decreto Bersani-Visco, convertito nella legge 248 del 4 agosto 2006, ha parzialmente modificato la norma introdotta l’anno precedente, lasciando il privilegio alle attività che non abbiano natura esclusivamente commerciale, generando confusione proprio sulle modalità di individuazione delle suddette attività;

nella città di Torino sono presenti strutture commerciali e ricettive riconducibili agli enti ecclesiastici;

l’articolo 81 del Trattato sull’Unione europea e del Trattato che istituisce la Comunità europea stabilisce il divieto di aiuti di Stato alle imprese, sotto qualsiasi forma, che favorendone talune falsino o minaccino di falsare la concorrenza;

la Corte di giustizia UE ha chiarito che la normativa in materia di aiuti di Stato si applica a qualsiasi soggetto che eserciti un’attività commerciale, indipendentemente dalla natura no-profit o meno di tale soggetto;

la Commissione europea ha avviato richieste di informazioni al nostro Governo al fine di verificare la necessità di dare inizio ad una  procedura di indagine per l’eventuale violazione del divieto suddetto;

l’articolo 53 della Costituzione impone a tutti di concorrere alle spese pubbliche in ragione della propria capacità contributiva;

le esenzioni a beneficio degli enti non commerciali comportano una perdita di gettito determinata dalle novità introdotte nel 2006 verso attività già considerate agevolate dal precedente regime (assistenziali, sanitarie, sportive, ricettive, previdenziali, didattiche);

interroga il Sindaco

per sapere:

  • · se esista un elenco dei beni immobili degli Enti ecclesiastici esentati dal pagamento dell’ICI, deducibile tra coloro che non hanno più versato, o ridotto il versamento dell’ICI, dopo l’entrata in vigore delle esenzioni;

  • · se siano mai state effettuate verifiche per l’accertamento delle natura non esclusivamente commerciali delle attività degli immobili esentati;

  • · a quanto sia stimabile il mancato introito annuale per il Comune di Torino dovuto all’esenzione dell’ICI concessa agli Enti ecclesiastici per lo svolgimento di attività di natura non esclusivamente commerciale;

  • · a quanto ammonti il mancato introito stimabile per il Comune di Torino dall’anno 2006 al 2010;

  • · se e quali iniziative necessarie ed urgenti ritenga opportuno intraprendere al fine di comunicare al Governo la necessità di abrogare l’esenzione dell’ICI per le attività commerciali degli Enti ecclesiastici, anche al fine di rimuovere ogni sperequazione tra i cittadini in violazione del principio comunitario di libera concorrenza, di quelli costituzionali di partecipazione alla spesa pubblica in ragione della propria capacità contributiva e di uguaglianza, senza distinzioni fondate su motivi religiosi.

Torino, 24 agosto 2011.

Silvio Viale