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«Auguri a Costa e a Pannella»

La Stampa, ed Cuneo, sabato 27 novembre 2010

Perchè mai un signore, come Marco Pannella, che ha superato gli 80 anni e che da ottobre ad oggi ha fatto più giorni di digiuno che di normale alimentazione, questa mattina sarà a Mondovì per festeggiare Raffaele Costa e il suo mezzo secolo di vita nelle istituzioni? Perchè un leader che si sta occupando di salvare la vita a Tarek Aziz, di eliminare le mutilazioni genitali femminili, di far applicare la moratoria universale della pena di morte, di convocare il congresso dei militanti radicali transnazionali e non violenti, di sostenere le battaglie sempre più difficili dell’amico Dalai Lama, di denunciare e di cambiare la situazione disperata delle carceri italiane, si fa la notte in treno e dopo l’incontro ripartirà subito per prendere al volo un aereo per Roma?
Per essere vicino all’amico liberale, sì certo, per le tante battaglie assieme o su fronti opposti ma con la stessa passione e senso del diritto, sì certo: io ho trovato risposte illuminanti leggendo il diario del sottosegretario con delega alle carceri le cui strade, a cavallo fra il ’79 e l’80, si intrecciarono quotidianamente, con le vie percorse dai deputati radicali nell’attenzione riservata, anche in quei momenti tragici, ai detenuti e alla comunità penitenziaria nel suo insieme, agenti compresi. Oggi come allora un’emergenza infinita. Auguri di tanto lavoro ancora: 70.000 cittadini detenuti attendono condizioni di vita umane e speranza di reinserimento e di giustizia. Ed auguri anche a Pannella affinché il suo satyagraha, che non è solo sciopero della fame, possa ispirare nuova politica. Subito dopo la festa.

BRUNO MELLANO RADICALI ITALIANI FOSSANO