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Torino, inaugurazione campagna nazionale Radicali Italiani “Chi ti mette con le spalle al muro?”.

De Lucia e Pisano: “Chiediamo a lavoratori precari di sostenere nostra proposta di legge per restituzione contributi silenti”.

Questa mattina, a Torino, sotto i portici di Piazza Castello, è stata inaugurata la campagna nazionale di Radicali Italiani “Chi ti mette con le spalle al muro?”. Sono stata allestite sette strutture, alte due metri e recanti tre pannelli ciascuna; su ogni pannello c’è la foto di una persona e la sua storia, strettamente connessa ad una campagna radicale in corso: dall’antiproibizionismo alla richiesta di abolizione degli ordini professionali; dalla libertà di ricerca scientifica alla denuncia della situazione invivibile nelle carceri; dall’affermazione delle unioni civili alla richiesta di restituzione dei “contributi silenti”.

Erano presenti all’inaugurazione Michele De Lucia e Silvio Viale (rispettivamente tesoriere e presidente di Radicali Italiani), Bruno Mellano (Direzione RI), Nicolas Ballario (ideatore della campagna), Giulio Manfredi (Comitato nazionale RI), Nathalie Pisano (segretaria Associazione Radicale Adelaide Aglietta).

Ai passanti i radicali hanno proposto di firmare quattro petizioni:

  1. a sostegno dello sciopero della fame di Marco Pannella (dal 2 ottobre), per la verità sulla guerra in Iraq e per una giustizia giusta;
  2. per la restituzione dei contributi “silenti”, una delle più gravi iniquità del sistema pensionistico italiano;
  3. per la riforma uninominale e maggioritaria della legge elettorale;
  4. per la messa al bando universale delle mutilazioni genitali femminili.

De Lucia e Pisano hanno dichiarato:

Da oltre due anni giace in Parlamento una proposta di legge radicale (C. 1611, primo firmatario Maurizio Turco) intitolata “Delega al Governo per l’introduzione di una disciplina in materia di restituzione dei contributi previdenziali che non danno luogo alla maturazione di un corrispondente trattamento pensionistico”. La gran parte dei contributi previdenziali versati all’INPS da para-subordinati e precari, o da coloro che non appartengono agli ordini professionali, sono a fondo perduto: se non si raggiunge il minimo per la pensione, sono soldi persi per sempre. Si tratta di una colossale ingiustizia, che allarga il fossato esistente tra garantiti e non garantiti, fra giovani e vecchi: solo la metà dei trentenni attivi ha versato sinora da uno a quattro anni di contributi. Noi chiediamo, con la nostra proposta di legge in Parlamento e con la nostra petizione in strada, che, su richiesta, siano restituiti agli aventi diritto o ai loro eredi i contributi previdenziali versati nel corso dell’attività lavorativa che non abbiano portato alla maturazione della pensione. Saremmo interessati, assieme ai lavoratori non garantiti, a conoscere l’opinione dei sindacati sulla nostra proposta.

Torino, 13 novembre 2010

Il testo della proposta di legge radicale sui “contributi silenti”:

http://www.camera.it/_dati/leg16/lavori/stampati/pdf/16PDL0013160.pdf