La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 33 del 26/01/11, ha parzialmente bocciato l’art. 4 del decreto attuativo della legge delega in materia di nucleare (D. lgs. 15/02/10, n. 31), “nella parte in cui non prevede che la Regione, anteriormente all’intesa con la Conferenza unificata, esprima il proprio parere sul rilascio dell’autorizzazione unica per la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari”. La Regione dove si intende costruire un impianto nucleare deve essere “adeguatamente coinvolta”, afferma invece la Consulta. Per cui, d’ora in avanti sarà necessario un parere obbligatorio, seppure non vincolante, della Regione interessata.
Silvio Viale (presidente Radicali Italiani, candidato alle primarie del centrosinistra a Torino) e Nathalie Pisano (segretaria Associazione Radicale Adelaide Aglietta, in lizza per le primarie del centrosinistra a Novara) hanno dichiarato:
La sentenza della Consulta ha un grande valore politico. Impedisce, d’ora in avanti, al governatore del Piemonte, Roberto Cota, e agli altri governatori del centro-destra di fare gli indiani, scaricando tutte le responsabilità della scelta dei siti nucleari sul governo centrale. Ora la Regione Piemonte, come la Lombardia, il Veneto, il Lazio, eccetera, dovranno esprimere un parere, non vincolante giudiricamente ma pesante politicamente. Per Cota e non solo per lui è finito il tempo di Ponzio Pilato.
Torino, Novara, 2 febbraio 2011