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Testamento biologico “Vogliamo decidere noi della nostra vita”

“La Stampa”, 5/03/11, cronaca di Torino

I PRIMI TORINESI ISCRITTI AL REGISTRO

EMANUELA MINUCCI
Umberto e Maria Vittoria Sambuelli

Sono arrivati con venti minuti di anticipo, ansiosi di depositare nelle mani del funzionario «una busta che racchiude una piccola, grande battaglia di civiltà».

Loro sono i coniugi Umberto e Maria Vittoria Sambuelli, rispettivamente di 77 e 70 anni: i primi torinesi a volersi iscrivere nel registro del testamento biologico istituito dalla Città di Torino.

La pratica dura circa mezz’ora. L’ex dirigente Fiat e la moglie, professore di lettere in pensione, depositano le proprie ultime volontà all’ufficio dell’Urp (Ufficio relazioni con il pubblico) di piazza Palazzo di Città. Sono emozionati, non si capacitano della presenza dei fotografi, dopotutto si tratta di un momento intimo, ma «importante, sotto il profilo dei diritti civili – come loro stessi riconoscono – quasi quanto un matrimonio».

Attorno alle 15,30 escono dall’ufficio e ringraziano pubblicamente l’amministrazione: «Chiamparino – spiega Umberto Sambuelli – è un sindaco che ha capito quanto sia importante che siamo noi in prima persona a disporre della nostra vita».

Umberto e Maria Vittoria sono allo stesso tempo «garante e fiduciario del coniuge» e raccontano: «In un primo tempo pensavamo non si potesse, dal momento che entrambi siamo iscritti al registro, e allora avevamo pensato di appoggiarci ai nostri figli Andrea e Laura, di 42 e 44 anni, che erano assolutamente d’accordo con noi su questa importante scelta, ma poi ci hanno spiegato che potevamo garantirci a vicenda e siamo venuti qui solo noi due».

L’ex dirigente Fiat non fa mistero di essere, dal punto di vista politico, simpatizzante dei Radicali: «Ci hanno migliorato la vita sotto tanti aspetti: conquiste come l’aborto e il divorzio non si possono dimenticare». E anche il sindaco Chiamparino, «nel suo piccolo» secondo Maria Vittoria e Umberto Sambuelli, «ci ha dato una bella mano a rivendicare i nostri diritti».

I due primi iscritti al registro del testamento biologico si complimentano con il primo cittadino anche per altre iniziative «di rottura con i vecchi schemi».

Come quella di un altro registro, quello delle coppie di fatto: «Lo so, si tratta per lo più di segnali cui deve dare un seguito pratico il Parlamento – annota con un sorriso Umberto – ma sono segnali di grandissima importanza e spero che il sindaco che verrà, di qualunque colore politico sia, continui a lanciare questi sassi nello stagno».