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Carceri, le istituzioni regionali rispondano a Napolitano

Bruno Mellano

CARCERE, INVIATA LETTERA AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO REGIONALE CATTANEO. MELLANO (RADICALI ITALIANI): LE ISTITUZIONI REGIONALI RISPONDANO ALL’APPELLO DI NAPOLITANO. SI NOMINI SUBITO IL GARANTE PER I DETENUTI

Questa mattina Bruno Mellano, già consigliere regionale piemontese e già parlamentare nazionale, componente della Direzione nazionale di Radicali Italiani, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Valerio Cattaneo, ai membri dell’Ufficio di Presidenza, ai Presidente dei Gruppi Consiliari ed ai componenti della Commissione nomine, per ricordare le “parole forti e chiare” del Presidente della Repubblica sulla situazione “indegna” delle carceri italiane e sulla necessità ed urgenza di interventi della politica.
Mellano ha ricordato le visite ispettive del “Ferragosto in Carcere” che anche quest’anno hanno rivelato una situazione di sostanziale illegalità delle carceri, anche quelle piemontesi, in un quadro che, con le parole del Presidente, “ci umilia a livello europeo”.
Nel sollecitare le Istituzioni regionali a rispondere positivamente all’appello del Presidente della Repubblica, Bruno Mellano ha infine richiamato l’urgenza di chiudere l’iter per la nomina del Garante regionale per le persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. In forza della legge 28 del 2009 il Consiglio regionale era chiamato a nominare un garante dei detenuti all’inizio della legislatura in corso: sono passati ormai oltre 15 mesi e la procedura, per quanto correttamente incardinata, non è ancora stata chiusa con il voto d’aula.
In una fase di necessaria ed opportuna attenzione ai bilanci ed all’efficacia degli interventi, privarsi di una figura come il Garante dei Detenuti che ha proprio il compito di creare e far crescere sinergie e buone prassi sul territorio, mettendo in rete ed agevolando il lavoro dai vari soggetti che interagisco con il carcere, sembra essere una scelta senza lungimiranza.
Auspico che la riapertura dei lavori del parlamento regionale porti anche ad affrontare la questione aperta della comunità penitenziarie piemontesi (13 istituti per uomini adulti, due per donne, ed un minorile), sia per chi è costretto a viverci in forza di una condanna (o in attesa di un giudizio) sia per chi ha scelto di lavorarci. Magari cominciando proprio dalla nomina del Garante!