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Droghe: basta con la criminalizzazione dei consumatori

é chi proibisce l’uso delle droghe a permettere la proliferazione delle narcomafie. Da Don Ciotti a Roberto Tricarico, niente da dichiarare?

Da oggi e fino a mercoledì sulla Mole Antonelliana di Torino e sui monumenti di altre 13 città italiane campeggerà la scritta “”Liberi da tutte le droghe, Liberi da tutte le mafie. Chi compra droga finanzia le mafie, le loro violenze e il terrorismo”. E’ un’iniziativa del Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Silvio Viale (presidente di Radicali Italiani, consigliere comunale di Torino) e Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):

Quella scritta sulla Mole serve a ribadire e a confermare la criminalizzazione di milioni di cittadini italiani, attuata nei modi più vari, dal ritiro della patente alla segnalazione in Prefettura al carcere. E’ il regime proibizionista in vigore almeno da 50 anni a costringere ogni giorno milioni di italiani ad entrare in contatto con il mercato nero criminale, a cui i proibizionisti hanno affidato il monopolio della coltivazione, commercio e distribuzione di alcune droghe.

E’ chi sostiene il regime proibizionista e non vuole accorgersi del suo fallimento a permettere la penetrazione delle narcomafie italiane in tutta Europa, come efficacemente descritto da Giovanni Tizian e Fabio Tonacci su http://inchieste.repubblica.it/

Non ci aspettiamo che Giovanni Serpelloni, Capodel Dipartimento Antidroga, riconosca il proprio fallimento.

Ci aspettiamo, invece, che don Luigi Ciotti inizi ad utilizzare le parole “legalizzazione delle droghe”.

Ci aspettiamo che ne parli anche Roberto Tricarico, presidente della Commissione “Legalità e contrasto dei fenomeni mafiosi” del Consiglio Comunale di Torino, magari rispondendo alla nostra lettera di un mese fa con cui gli chiedevamo un approfondimento sul tema da parte della Commissione.

Aspettando, invitiamo i cittadini a sottoscrivere la petizione antiproibizionista di Radicali Italiani a questo link: http://www.radicali.it/antipro

Torino, 25 giugno 2012