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Regione, dimissioni: consegnatele a un fiduciario e mettete online le spese dei consiglieri regionali

Questa manfrina sulle dimissioni rischia di rafforzare Cota e i suoi rimpasti. Si individui un fiduciario, posso anche farlo io, e si consegnino a lui le dimissioni in attesa della sentenza del 7 luglio sul caso Giovine. Intanto mettete online le spese dei consiglieri regionali in modo che i cittadini possano farsene un’idea.

Questa la dichiarazione del radicale Silvio Viale, consigliere comunale nel PD a Torino, dopo le sollecitazioni del segretario regionale Morgando e del senatore Esposito, ai quali ricorda come

le dimissioni di Formigoni in Lombardia furono certamente aiutate da quelle delle opposizioni, ma irrobustite e rese inevitabili da arresti e scandali di ben altro spessore di quelli piemontesi

Silvio Viale ha proseguito:

Per evitare che si inneschi una sterile spirale di dimissioni e subentri al cardiopalmo senza certezze, con dissociazioni, furbizie e ripensamenti dietro l’angolo, propongo che le dimissioni siano consegnate a un fiduciario che inizi a contarle. Se l’obiettivo, come fa trasparire il senatore Esposito, fosse quello di lasciare i banchi vuoti a subentri terminati, lo si potrebbe raggiungere sin da ora disertando le riunioni e riunendosi in un’altra sala, ma rischierebbe di essere un autogol se non fosse portato con coerenza ad oltranza. Confidare in sviluppi lombardi, con arresti e scandali alla Maugeri, mi sembra un azzardo. Senza contare che, anche in caso di conferma del centrodestra, alcuni gruppi attuali verrebbero decimati e non si può certo chiedere ai tacchini di anticipare la propria fine. Non dimentichiamo che il 7 luglio ci sarà la sentenza in cassazione sulle firme “false” di Giovine (radicali parte civile insieme a pensionati, verdi e Bresso) e, in caso di conferma, si potrebbe votare nel 2014 con le elezioni europee, mentre sembra difficile il voto prima di quella data con qualunque altra soluzione. Quello che si può fare da subito è pubblicare online le spese dei consiglieri come è previsto dall’anagrafe pubblica degli eletti e come è stato sollecitato da una lettera dell’associazione radicale Adelaide Aglietta. Mi auguro che il presidente Cattaneo e i capigruppo abbiano trovato il tempo di leggera e, sopratutto, diano la possibilità ai cittadini di essere pienamente informati per potere distinguere il grano dalla gramigna. Per le dimissioni sono pronto a raccoglierle come fiduciario.

Torino, 27 aprile 2013.