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Ridicolo abolire Garante Carceri per risparmiare: se Consiglieri restituissero rimborsi contestati ci sarebbero fondi per quasi 50 anni

 

Dichiarazione di Igor Boni (presidente Associazione radicale Adelaide Aglietta) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale Radicali Italiani):
Ci risiamo. Mentre 56 consiglieri regionali su 60 devono rispondere alla Procura della Repubblica di Torino per un monte di rimborsi spese percepiti pari a oltre 1 milione e mezzo di euro (solo PDL + Lega superano il milione di euro), in Consiglio regionale si discute del progetto di legge del capogruppo PDL Gianluca Pedrale che mira ad abolire il garante delle carceri, motivandola con l’esigenza che la Regione deve risparmiare.
Cari consiglieri regionali, abolire il garante delle carceri con la scusa del risparmio (il costi si aggirerebbero su poco più di 30.000 euro annui) non significa nascondersi dietro a un dito ma semplicemente coprirsi di ridicolo. E’ inutile ripetere a chi non vuol sentire che un garante regionale determinato e capace porterebbe ad una riduzione del danno (anche e soprattutto in termini economici), agevolando, ad esempio, la fruizione di pene alternative al carcere (ogni detenuto costa ai cittadini circa 160 euro al giorno, la retta giornaliera in una comunità per tossicodipendenti è di circa 50 euro al giorno).
La Regione Piemonte se avesse solo a disposizione i rimborsi contestati in queste settimane ai Consiglieri pagherebbe il garante per quasi 50 anni! Demagogia? Non ci pare proprio. Diamo atto, per altri versi, al PD e alle altre opposizioni di non avere fatto passare sotto silenzio il vergognoso tentativo del Centrodestra di far fuori l’istituto del garante; rivolgiamo loro un pressante appello affinché utilizzino tutti gli strumenti del regolamento consiliare (ostruzionismo compreso) per non far passare lo sciagurato progetto di legge ammazzagarante.
Torino, 27 maggio 2013