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Piemonte, Manfredi: Salvini non mette le mani sul fuoco per Cota; questa è la ricompensa per tre anni di sottomissione ai Lumbard?

Matteo Salvini, candidato favorito per la segretaria federale della Lega Nord, ieri ai microfoni di Radio 24:Stimo Cota per quello che ha fatto come governatore, ma le mani sul fuoco ho smesso di metterle quando avevo sei anni, quando il mio migliore amico mi rubò il pallone. Le mani sul fuoco me le tengo per le castagne”.

Giulio Manfredi (Direzione Radicali Italiani):

Alla fine di una settimana di fuoco, Roberto Cota si becca anche la presa di distanze da chi si appresta a diventare segretario della Lega Nord. Eppure, in questi tre anni e mezzo da governatore, Cota ha fatto di tutto per ingraziarsi la classe di potere leghista, che resta ancora oggi saldamente ancorata oltre il Ticino, in Lombardia, con propaggini nel Veneto (Zaia e Tosi). Rimane memorabile la foto che ritraeva il governatore del Piemonte intento a tenere il portacenere a Bossi. Poi, ultimamente, la virata di Cota su Maroni, visto che Bossi ormai è al capolinea. Tutto inutile.

Cosa aspetta Cota a tirare le somme ed a staccare la spina? Vuole dai “lumbard” la rassicurazione che il posto sicuro al Parlamento Europeo sarà dato a lui e non alla Presidente della Provincia di Cuneo, Gianna Gancia? Il problema è che a bagnomaria non c’è solo Cota ma ci sono tutti i cittadini piemontesi. Fino a quando?

Torino, 30 novembre 2013

N. B. Roberto Cota l’11 gennaio 2013 di fronte ai Pubblici Ministeri Gian Carlo Caselli, Andrea Beoni ed Enrica Gabetta:



“… Come Presidente della Regione non posso nascondervi nulla, tengo al vostro giudizio, né posso permanere in questa carica anche solo con l’ombra di un avviso di garanzia; soprattutto in un momento come questo quando la gente sta male, ha legittime aspettative dalla politica ed ha bisogno di punti di riferimento sicuri. Se un politico deve proporre la chiusura di ospedali non può, allo stesso tempo, vivere nel dubbio di apparire come uno che approfitta per sé della sua posizione politico-istituzionale …”.



Attendiamo che gli atti di Cota siano conseguenti alle sue impegnative parole, messe a verbale e da lui sottoscritte.